Thomas Dane, gallery con vista
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Mar 23 Gennaio 2018 19:39
Fumantina e contemporanea, continua a stupire Partenope: velata al cinema, violata in pubblicità, voluta - fortissimamente - dall’arte. La londinese Thomas Dane Gallery apre i battenti con una nuova sede in via Francesco Crispi 69, una galleria commerciale che ha tutte le carte in regola per movimentare la già animata scena artistica cittadina. Arte vista mare nelle cinque stanze di Villa Ruffo, dedicate ad altrettanti artisti i cui lavori, sia letteralmente che allegoricamente, traggono ispirazione e sostanza dall’idea di una Napoli sensuale ed energica, dalla creatività dirompente, e ancora con molto stupore da spendere. «Non abbiamo scelto Roma o Milano, o Firenze o Venezia- racconta Thomas Dane al Roma - perché sono città dall’identità definita e come cristallizzata, le cui arte e storia sembrano aver esaurito gli argomenti. Napoli ha un potenziale enorme, ha forza, intensità, molto ancora da raccontare». Un cantiere lungo un anno per gli architetti Sifola e Sposato, affinché le stanze dello stabile edificato nel 1886 fondessero armonicamente antico e moderno, con esaltazione di luce e calore, candore e parquet, laddove dal 1957 al 2014 aveva sede la teutonica burocrazia del Consolato Tedesco.
Allegra Hicks dietro l’idea, aleatoria come le conversazioni a cena tra amici, di una collaborazione tra Federica Sheehan e Thomas Dane: mai sottovalutare la mano infallibile del caso. La galleria comprende un mini-appartamento, che ospiterà gli artisti per soggiorni di due settimane, nell’intento di esplorare appieno lo spirito creativo della città.
In programma tre mostre l’anno, si parte domani alle 19 con Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring, Kalley Walker. “Easter Morning” di Bruce Conner alterna fotogrammi dal suo stesso Super 8 “Eastern Morning Raga” al ritmo della composizione strumentale “In C” di Terry Riley. Immagini sconnesse evocano un’atmosfera onirica, uno strappo dal senso in cui inventare il nuovo. Nel film “Running Thunder” di Steve McQueen, in 16 mm, un cavallo disteso su un prato verde, su lame d’erba che ondeggiano nel vento. L’accadimento è tutto nell’inazione: una mosca ronza, si posa sull’occhio aperto, fisso, del cavallo. Riprendere l’immobilità è trascendere la morte. I ritratti di Catherine Opie esplorano genere e identità attraverso le sperimentazione sessuali ed estetiche di stretti amici dell’artista: sfondi netti, contrasti di colore forti, per immagini che sfidano con le armi di stile e giovinezza il tempo. Ancora: Caragh Thuring con “Day” (2017) e “Night” (2018): il tema del vulcano esplorato nei suoi aspetti di pura eleganza formale o assoluta energia esplosiva. Infine, un omaggio al gallerista Lucio Amelio per Kelley Walker, con la rielaborazione a stampa dello storico poster della mostra di Andy Warhol e Joseph Beuys, dalla cui frammentazione nasce un nuovo racconto della storia della città. Innamorato del Museo di Capodimonte e del Madre, a chi lo accusa di voler opportunisticamente sfruttare il trend Napoli o tentarne uno studio antropologico, Thomas Dane risponde: «È l’indipendenza di questa città che mi affascina, la sua unicità da cui spero di creare nuovo movimento, interesse, azione». La Thomas Dane Gallery sarà aperta da martedì a venerdì dalle 11 alle 19, sabato dalle 12 alle 19. Il lunedì su appuntamento.