VENEZIA. “What You Gonna Do When the World's on Fire?” di Roberto Minervini è il secondo film italiano in concorso alla 75a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un titolo preso da un canto vecchio di due secoli. «Quello che mi interessava era la risposta a questa domanda: Che fare quando il mondo è in fiamme? Scappare, fuggire? Quello che ho scoperto è che la temperatura delle fiamme è diversa per i neri americani, bruciano a fondo, da lì non c’è riparo, destinati a vivere le pene dell’inferno». Un racconto di finzione che da la sensazione di documentare, in bianco e nero, le storie di una donna che cerca di mantenere la sua famiglia gestendo un bar minacciato dalla gentrificazione, due giovani fratelli che crescono in un quartiere violento, un uomo che lotta per mantenere vivo il patrimonio culturale della sua gente.

Si commuove Minervini nel raccontare le difficoltà nella realizzazione di un’opera così, grazie ad un team affiatatissimo, che ha dovuto persino evitare le pallottole. «Volevo raccontare la musica come baluardo di cultura dei neri, poi frequentando il bar di Judi ho deciso di raccontare storie presenti. Non facile finanziare un progetto senza sceneggiatura, abbiamo riscontrato grosse difficoltà, molte ore di riprese. Senza la Rai il progetto che sarebbe morto. Non pensavo che dopo aver realizzato quattro film avremmo avuto difficoltà». «La linea di Rai Cinema – ha spiegato l’amministratore delegato Paolo Del Brocco - è quella di supportare il cinema del reale, un cinema molto profondo che mette in risalto aspetti della realtà in modo diverso rispetto alla finzione, poi c’è la stima per gli autori e la fiducia nel loro grande lavoro. Minervini è un talento straordinario».