Dopo il sold out di “Mozart alla Corte di Pulcinella”, il programma della XVIII edizione del Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano, organizzato dalle associazioni Domenico Scarlatti e Il canto di Virgilio,  prosegue con lo Scherzo  Comico in un'atto, “Un maestro ed una cantante” composta da Lauro Rossi.

Domenica 17 dicembre alle ore 19,30 la Domus Ars ospiterà il celebre scherzo comico per la regia di Filippo Zigante. Con l’orchestra “La Real Cappella di Napoli” diretta da Ivano Caiazza, il baritono di fama internazionale Filippo Morace nei panni del Maestro e la soprano, Ilaria Iaquinta, nel ruolo della cantante. Scene e costumi a cura di Giuseppe Zarbo.

Questo spettacolo rappresenta la prima esecuzione in tempi moderni dell’opera di Lauro Rossi grazie alla revisione ed orchestrazione di Ivano Caiazza il quale ha ricostruito da uno spartito per canto e pianoforte la partitura completa.

Un maestro ed una cantante. Nel 1867 debuttò a Torino “Un maestro ed una cantante” e ottenne molto successo sia per la sua gradevolezza che per la divertente ironia comicità. L’opera inizia con il maestro di musica che rincasa e siede al pianoforte per comporre. Le dita scorrono sulla tastiera e ne escono temi intriganti ma egli stesso scopre che non sono suoi: sono di Verdi, Donizetti, e così via. Che fare? Abbandonarli? Ma no! Li scrive. Chi se ne accorgerà? L’ironia è evidente. Improvvisamente bussano alla porta. E’ una bella signora, una cantante. Gorgheggia e proclama di sapere più lingue, ma poi dichiara perché è lì: vuole che il maestro le insegni una canzone napoletana di successo: “Fenesta vascia”. Il maestro, che non è napoletano, non capisce, pronuncia male e in maniera ridicola il titolo, ma poi alla fine si siede al pianoforte e l’accompagna. Il risultato è eccellente e i due potranno avere successo presentandosi insieme in concerto.

Lauro Rossi nacque a Macerata nel 1810 e studiò musica a Napoli, al Real Collegio di Musica dove fu allievo di illustri maestri, tra i quali Zingarelli, autore teatrale di notevole prestigio. E fu proprio all’ombra del Vesuvio che Rossi entrò a contatto con la vasta eredità dell’Opera Buffa napoletana. “Un maestro ed una cantante” è l’esempio di come il seme gettato nel ‘700 abbia continuato a dare i suoi frutti anche in epoca molto più avanzata, quando ormai il linguaggio musicale aveva abbandonato gli stilemi del classicismo per addentrarsi nel ricco e complesso territorio del romanticismo. Lauro Rossi muore a Cremona il 5 maggio 1885. A lui è intitolato il Teatro di Macerata.