Tutto pronto per il Festival “Mozart Box” che, con un prestigioso albo d’oro, arriva al suo quattordicesimo anno di vita. Organizzato dal Comune di Portici, fortemente voluto e portato avanti nel tempo dal Sindaco di Portici Enzo Cuomo e dal vicesindaco Assessore alla Cultura Fernando Farroni, e curato nella direzione artistica da Stefano Valanzuolo, il festival, dal 19 al 28 settembre, proporrà formazioni inedite, straordinari concerti e spettacoli teatrali intreccio di prosa e musica, che troveranno nella Reggia di Portici e nel Porto Borbonico del Granatello, i loro meravigliosi palcoscenici.

In calendario anche spettacoli che arrivano in Campania per la prima volta: “Il rigore che non c’era” con Federico Buffa (Reggia di Portici, 23 settembre, ore 21.00) e Rocco Papaleo live (Reggia di Portici, 27 settembre, ore 21.00). Opening affidata al trombettista Roy Paci, in formazione inedita con Carmine Ioanna (fisarmonica) e Gianluca Brugnano (batteria) (Porto borbonico del Granatello, 19 settembre, ore 21.15). Il 22 settembre, alle 21.00, in programma, alla Reggia di Portici, il concerto di Peppe Barra, cui verrà consegnato il Premio Mozart Box per l’edizione 2018. A seguire, Valentina Vitolo (soprano) e Noemi Faggio (pianoforte) in concerto (Reggia di Portici, 24 settembre, ore 21.00); “Sottovoce. Omaggio a Raffaele Viviani” con Marina BrunoElisabetta D’AcunzoErnesto Lama e i musicisti Giuseppe di Capua (pianoforte), Emiliano Berti(contrabbasso),Pasquale Benincasa (percussioni), Gianfranco Campagnoli (strumenti a fiato)(Reggia di Portici, 25 settembre, ore 21.00).

Settembre si chiude con James Senese & Napoli Centrale in “Aspettanno ’o tiempo”(Reggia di Portici, 28 settembre, ore 21.00).

Mozart Box torna a dicembre, alla Reggia di Portici e al Museo di Pietrarsa, con i Pueri Cantores della Malibran, Enzo Salomone, Claudia Gerini & Solis String Quartet.

 

“La prima domanda potrebbe essere ‘Perché Mozart?’. Facile: perché non esiste, certamente, nella storia di Portici un visitatore più illustre di lui.Lui che nella primavera del 1770 illuminò i saloni della Reggia con la propria presenza e, forse, le volte della Cappella Reale con la propria musica – racconta il direttore artistico Stefano Valanzuolo –. È stato naturale, quattordici anni fa, intitolare dunque proprio a Mozart una manifestazione musicale, la prima, ambientata a Portici, quasi volendo eleggerlo a testimonial dell’iniziativa. Mozart come esempio illustre ed ante litteram di artista trasversale, capace di coniugare alfabeti e stili diversi con geniale, moderna e personalissima sintesi espressiva. MozArt Box insegue appunto, anche in questa quattordicesima edizione (ma sono molte di più, considerando le sessioni invernali del Festival, proposte tra il 2006 e il 2012), l’ambizione di mettere insieme, nell’imprescindibile segno della qualità, suggestioni differenti e stimolanti, ad onta di investimenti significativi ma, in assoluto, non certo faraonici. Teatro e musica, dunque, si toccano per scelta, così come si intersecano la dimensione locale, da sempre al centro della vocazione del Festival, con quella nazionale o internazionale, di più ampio respiro. Non si dimentichi che MozArt Box, negli anni, ha ospitato star del valore di Sylvano Bussotti, Roberto De Simone, Paolo Montarsolo, Nicola Piovani, Uto Ughi, Luis Bacalov, Fiorella Mannoia, Mimmo Cuticchio, Ramin Bahrami, Enrico Rava, Richard Galliano, Ludovico Einaudi, Gian Maria Testa, Eugenio Finardi, Sentieri Selvaggi, Bang on a Can, Enrico Pieranunzi, Fabrizio Gifuni, Brodsky Quartet, Sarah Jane Morris, Erri De Luca, gli archi dei Berliner Philharmoniker, Alessandro Carbonare, Stefano Bollani, Avion Travel, Steven Bernstein, Paolo Fresu e moltissimi altri: la storia, in questo caso, rappresenta un incentivo a fare meglio, sempre. La scelta degli spazi diventa fondamentale nell’ideazione di MozArt Box, poiché la rassegna nasce con l’intento di dare visibilità alle bellezze notevoli, eppure non sempre svelate a tutti, di Portici (dalla Reggia all’Orto Botanico, fino al Porto del Granatello e al Museo di Pietrarsa), creando un’ovvia efficace sinergia tra contenitore e contenuti. Anche per questo, alla striscia iniziale di eventi, concentrati a settembre in spazi all’aperto, seguirà un’appendice invernale, a dicembre, che prenderà forma tra gli affreschi della Sala Cinese del Palazzo Reale e il fascino d’archeologia industriale evocato dalle locomotive di Pietrarsa”.