Sabato 13 ottobre (ore 21) e domenica 14 (ore 20), nel monumentale cortile di Palazzo Ricca (via Tribunali, 214), sede del Museo dell'Archivio Storico del Banco di Napoli, torna in scena il nuovo spettacolo di NarteA “La città degli Altri”. Il lavoro teatrale, scritto da Febo Quercia e interpretato da Luigi Credendino, Valeria Frallicciardi, Irene Grasso, Daniela Ioia, Antonio Perna, Peppe Romano, è diretto dallo stesso Quercia e da Fabiana Fazio, si avvale delle scene di Marco Perrella e dei costumi di Antonietta Rendina. “La città degli Altri” ricostruisce il tema dell'alienazione mentale, incrociando le storie degli internati dell'ospedale Leonardo Bianchi, ricavate da alcune cartelle cliniche, con le fedi di credito presenti all'interno dell'Archivio Storico del Banco di Napoli. Per partecipare all'evento è necessaria la prenotazione ai numeri 3397020849 o 3333152415. Il costo del biglietto è di 15 euro. Un'ora prima dello spettacolo, con lo stesso biglietto, è possibile effettuare la visita al Museo multimediale Kaleidos, allestito da Stefano Gargiulo - Kaos Produzioni, presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli.

Lungo la Calata Capodichino di Napoli, dove ancora sorge un’enorme salita privata, protetta da cancelli e attorniata da una fitta vegetazione, si trova l’ex Istituto psichiatrico Leonardo Bianchi, dove si accoglievano i malati di mente con disturbi vari. Rievocando l'atmosfera dell'ospedale psichiatrico di Napoli e di quella collina, che ospitava una città altra, NarteA racconta l’alienazione degli internati, dei reclusi dalla società, attraverso un lavoro basato su una ricerca del materiale documentario. Lo spettacolo è costruito per dare voce a persone realmente esistite, recluse in vita, tra le mura di un’altra “Città” che imponeva loro, con violenza e orrore, un adattamento mascherato da terapia. «Indagando sulle cause reali dei ricoveri manicomiali — spiega l'autore e regista Febo Quercia —, spesso non strettamente legati alla presunta anormalità dei reclusi, ma al loro essere lontani dalla finta moralità della società nella quale vivevano, "La città degli Altri" vuole dare voce a coloro che furono resi invisibili in vita perché volontariamente nascosti, e per fare ciò libereremo storie prigioniere tra le carte impolverate di vecchi archivi».

NarteA, in collaborazione con il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, presenta un lavoro teatrale dedicato alla condizione di chi viveva nei luoghi deputati ad accogliere tutti coloro che esprimevano comportamenti borderline, nascondendo spesso storie di isolamento volontario o malattie della società stessa più che del degente. «Non di rado — continua Quercia — gli internati erano semplicemente persone fragili su cui veniva operato un atto di violenza per motivi che non si dovevano conoscere e che diventavano folli indotti dalla reclusione stessa e dalle pratiche di disumanità cui erano sottoposti».