Beni confiscati, l’esperimento del Lab NIB-Agrorinasce
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Mer 18 Ottobre 2017 13:06
Intervenire sui beni di mafia e camorra restituiti alla comunità significa ripensare spazi speciali, su cui occorre evitare l’effetto tabula rasa, stimolare il senso di appartenenza della comunità e favorire processi di sostenibilità ambientale ed economica. Luigi Centola, fondatore dello studio Centola & Associati e direttore del Master NIB Architettura-Ambiente e da anni attivo nella progettazione nelle terre del clan camorristico dei Casalesi, parlerà di rigenerazione territoriale e “architettura anticamorra” agli studenti del Corso di Laurea in Ingegneria Edile e Architettura della Federico II il prossimo venerdì 20 ottobre alle 12.30 nell’ambito del corso del Corso di Architettura e Composizione Architettonica dei docenti Francesco Viola e Chiara Barbieri.
Beni confiscati, l’esperimento del Lab NIB-Agrorinasce
Nato nel 2015 nell’ambito del Master Architettura-Ambiente, il Laboratorio “Agrorinasce-NIB” è la sintesi della cooperazione tecnico-scientifica tra la Scuola di Architettura Strategica NIB e l’Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio “Agrorinasce”, da venti anni promotore della legalità e della valorizzazione dei beni confiscati alla camorra nei comuni di San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, Casapesenna, S. Marcellino, S. Maria La Fossa e Villa Literno. Con un centinaio di progetti banditi e realizzati, Agrorinasce rappresenta un unicum in Italia e in Europa per il riuso di beni confiscati. La collaborazione con NIB arricchisce questa esperienza con l'incentivo alla partecipazione e il potere iconico dell’architettura.
Grazie al lavoro di oltre cento giovani architetti, paesaggisti e ingegneri del Master NIB sono stati progettati per Agrorinasce il riuso di una decina di beni confiscati ai clan camorristici, mettendoli a disposizione delle comunità.
“Sulla base di questa esperienza – continua Luigi Centola – si può senz’altro dire che la progettazione per il riuso dei beni confiscati ha delle sue specificità. Tre sembrano le strategie basilari che non possono mancare in ogni tipo di progetto per i beni confiscati, da progettare ex novo o da recuperare. Primo: programmi funzionali autosostenibili in grado di creare poli stabili di incontro, aggregazione, cultura, lavoro e reddito per le associazioni che gestiranno i beni. Sono inoltre fondamentali progetti-manifesto emozionali, con materiali utili per innescare un profondo senso di comunità, appartenenza, interattività e partecipazione al riscatto del territorio e alla vita delle opere. Va infine evitata un’architettura della tabula rasa provando a sovrascrivere l’immagine e gli spazi esistenti, esterni e interni, senza tuttavia cancellare, la storia, la testimonianza e la memoria di persone e luoghi”.
La sfida dell'architettura alle mafie
I progetti realizzati dal Master NIB con la preziosa esperienza e collaborazione dell'AD di Agrorinasce Giovanni Allucci nelle diverse edizioni del Master e messi a disposizione delle amministrazioni pubbliche sono dotati di specifici studi di fattibilità.
Tra le proposte più innovative: un incubatore per start-up e piccole imprese artigianali che recupera tre ville e ridisegna oltre 10.000mq di spazi aperti con nuovi volumi, giardini e luoghi di comunità per i lavoratori e i visitatori (San Cipriano d’Aversa); un polo per la promozione di materiali ecologici e sensibilizzazione alla costruzione sostenibile, con un edificio dimostrativo in legno, affiancato da un impianto per la frantumazione e il riciclo dei materiali edili (Casapesenna); un intervento di housing sociale, con piazza e bar, che reinterpreta le architetture in “stile casalese” utilizzando le armature in ferro dei pilastri come simulacro, ricoperto da rampicanti, delle colonne tanto care ai boss (Casal di Principe).
I beni confiscati in Campania
I beni sottratti alle mafie rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo, coesione territoriale e sociale oltre che di riscatto per intere comunità. In Campania sono stati confiscati complessivamente 3.404 immobili: di questi, il 55% (1868) risulta ancora in gestione all’ANBSC; il restante 45% (1536) è stato invece già destinato agli Enti Locali (dati aggiornati al 7 giugno 2017 forniti dall'ANBSC).
Giovani professionisti al servizio del territorio.
NewItalianBlood è un’organizzazione no profit attiva in Italia e all’estero finalizzata a realizzare progetti sostenibili, in senso ambientale, sociale ed economico, finalizzati a creare un ponte tra mondo universitario e mondo del lavoro, attivando il Master Architettura|Ambiente, il quarto dei quali inizierà il prossimo 25 ottobre a Salerno per concludersi alla metà di marzo. I partecipanti possono utilizzare borse di studio e hanno, inoltre, l’opportunità di seguire uno Stage finale di 3 mesi in prestigiosi atelier nazionali e internazionali.