POZZUOLI. Moni Ovadia (nella foto) è il protagonista, mercoledì 26 luglio (ore 21.00), in prima nazionale, al festival del Dramma Antico alle Terme di Baia, de  “La cantata della grecità. L'età dei miti senza età”. Ovadia, autore e attore particolarmente attento ai miti e alle culture che nei secoli hanno attraversato il Mediterraneo, presenta alla rassegna realizzata dalla Regione Campania, con il MiBACT – Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Fondazione Campania dei Festival e l’INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, uno spettacolo nuovo, costruito intrecciando le riletture degli antichi del grande poeta greco Jannis Ritsos e i classici scelti dallo storico e grecista Luciano Canfora. Si realizza così un racconto, in versi e musica, dedicato ai miti, agli eroi, “cogliendone però – sottolinea Moni Ovadia - il momento in cui essi paiono stanchi, modesti, vinti. Insomma, quando ci assomigliano di più”. La cantata unisce sull’argomento una selezione di testi, classici e contemporanei che, oltre ai brani tratti da “Quarta Dimensione” di Ritsos, accoglie  frammenti di Aristofane, Eschilo, Euripide, Omero, nonché versi dei “nostri” Giosuè Carducci e Dante Alighieri. Tra i miti scelti da Moni Ovadia ci sono quelli di Elena, Agamennone e Crisotemi (la figlia di Agamennone e di Clitennestra): “grandi figure che hanno attraversato la letteratura classica per approdare alla nostra contemporaneità”. “Ritsos – continua  Moni Ovadia -  porta il mito vicino a noi: racconta questi eroi in una dimensione più modesta, stanca e vinta. Elena di Troia, con la sua bellezza oltre ogni dire, viene raccontata mentre sta invecchiando. La vecchiaia mette in scacco la bellezza. Agamennone non ha più voglia di nulla, mentre da giovane faceva fuoco e fiamme. L'età ti porta insegnamenti su ciò che noi siamo davvero: siamo tutti fragili. Viviamo in una civiltà che ha il tabù dell'invecchiamento. E così, lo spettacolo è una riflessione sulla natura profondamente, modestamente, disperatamente umana del mito, adatta ai nostri tempi modesti e malinconici”. Moni Ovadia  sarà accompagnato in scena dal clarinetto di Paolo Rocca, dal bouzouki di Dimitris Kotslouros e dal qanun — strumento mediorientale straordinario, che viene accordato mentre lo si suona — di Stefano Albarello. Prodotto da QAcademy, in collaborazione con Corvino Produzioni e con il patrocinio dell’I.N.D.A., lo spettacolo nasce nell’ambito del progetto speciale del Mibact “Teatri Antichi. Nostri Contemporanei”, per la valorizzazione dei luoghi più antichi d’Italia. Dopo la “prima” alle Terme di Baia, sarà programmato ancora al Teatro Romano di Ferento (il 27 luglio), al Teatro Romano di Fiesole (il 28), al Parco Archeologico di Paestum (il 29), al Teatro Romano di ostia Antica (il 30), al Teatro Romano di Grumento Nova (il 31). Il festival del Dramma Antico alle Terme di Baia si concluderà il 27 e il 28 luglio (ore 21) con Fedra di Seneca, per la regia di Carlo Cerciello. Prima degli spettacoli, in accordo con il Direttore ad interim del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Dott.ssa Anna Imponente, sarà possibile partecipare a una visita guidata alle antiche Terme di Baia (ore 20.00). Si potrà visitare il sito e raggiungere il luogo delle rappresentazioni attraverso un transfer messo a disposizione dalla Fondazione Campania dei Festival, fino a esaurimento posti, al costo aggiuntivo di €2 sul biglietto dello spettacolo che è di euro 8 (intero) e 5 euro (ridotto per under 30 e over 65). La navetta parte alle ore 18.30 da via San Carlo (Napoli) e da Baia mezz'ora dopo la fine dello spettacolo per fare ritorno a Napoli nello stesso luogo. Il sito archeologico è provvisto di un punto ristoro.