ROMA. Sessantacinque anni e non sentirli. Spegne in questi giorni ben 65 candeline uno dei veicoli più celebri nella storia della motorizzazione moderna, il minibus Volkswagen Transporter, più noto come Bulli. La storia di questa variante "mpv" del Maggiolino nasce in effetti nel 1947, quando l'importatore della Volkswagen in Olanda Ben Pon, osservando nella fabbrica di Wollfsburg il telaio perfettamente piatto del Beetle, schizzò a matita sul suo taccuino la prima idea del Bulli, parlandone poi con l'azienda. Due anni più tardi, nel 1949, il plant manager della fabbrica Heinrich Nordhoff presentò quattro prototipi di questo strano veicolo: due furgoni lamierati, un combi e un minibus. La grande differenza rispetto alla prima idea di Ben Pon stava nella piattaforma: invece di usare quella a trave centrale del Maggiolino, nel Transporter era la scocca portante a sostenere un telaietto posteriore a cui era collegato il gruppo propulsore. Del Maggiolino venivano conservati anche le sospensioni e quasi tutti gli altri organi meccanici. Nella prima versione il motore di 1,1 litri erogava 24,5 Cv a 3.300 giri e permetteva - nonostante la potenza limitata - di trasportare fino a 8 persone o 750 kg di carico. La produzione in serie del Transporter iniziò nella Hall 1 di Wolfsburg l'8 marzo del 1950, al ritmo di 10 veicoli al giorno.