"Secondo il 70% del campione - spiega l'esperta - questi atti vengono messi in atto di solito per curiosità. Secondo le risposte raccolte, chi agisce con violenza fisica e verbale su un'altra persona, chi maltratta i genitori, chi mette in pericolo la propria vita e quella degli altri lo fa perché queste azioni danno eccitazione; oppure si mettono in pratica tanto per fare qualcosa e vedere la reazione nell'altro. Sul fronte uso di droghe le risposte sono poi molto pericolose. La maggior parte dei giovani sostiene che usare droghe sia normale", dice Vinciguerra, anche docente presso l'Università Ludes di Lugano. "I giovani credono che queste azioni sia sempre esistite ma che adesso siano più conosciute da quando si dispone di Internet che ha aperto un mondo - spiega l'esperta - Solo il 30% dei giovani ravvede in questi atti comportamenti socialmente inadeguati e pericolosi e tende a dare la responsabilità all'esterno. Nella fascia di età tra i 25-45 anni, l'80% di coloro che hanno risposto al sondaggio considera i comportamenti di cui a​bbiamo​ parlato in precedenza come qualcosa di negativo e pericoloso ma tende a considerarli bravate, di cui i social sono i maggiori responsabili". Queste persone "non si dicono allarmate rispetto al diffuso uso delle droghe e solo il 20% del campione in questa fascia di età pensa che si dovrebbero fare corsi ai genitori per migliorare la loro capacità nel gestire la crescita dei figli".