NAPOLI. A coronamento di una serie di dibattiti svoltisi in questi ultimi anni in ambito “universitario” su varie tematiche concernenti l'evoluzione dei rapporti tra i vari Paesi dell'Unione Europea, si è appena concluso il Forum che l'Istituto universitario per lo studio della lingua cinese “Confucio” ha organizzato in collaborazione con le Università “Federico II”, L'Orientale”, e la “Shanghai International Studies” sul tema: “Quaranta anni di riforme e di aperture: la Cina nell'economia globale”. Vi hanno preso parte, tra i tanti oratori, insigni docenti appositamente convenuti dai più noti e prestigiosi Atenei della Repubblica popolare cinese. In argomento: il “nuovo corso” della Cina, la sua evoluzione, la sua crescita economica, con prospettive, studi, risoluzioni, tematiche, qggiornamenti. Di questo interessante convegno ogni capitolo meriterebbe un proprio volume. Ogni conferenziere il suo adeguato spazio. Noi ci limiteremo a menzionare quelli che a nostro avviso hanno maggiormente colpito l'interesse dell'uditorio costituito in gran parte da personalità della cultura dell'istruzione e dell'informazione come: il prof Cao Deming su riforme e su aperture verificatesi negli ultimi quaranta anni relative ad un'istruzione in costante ascesa ed al completo abbattimento dell'analfabetismo in tutta la Cina; il prof Wang Zhiquiang sui progressi degli scambi culturali e sulla costante crescita del numero degli studenti cinesi che vanno a studiare all'estero e che dall'estero vanno a studiare in Cina; il prof Huang Weiping, docente alla “Renmin University” con un forte accento sui sistemi che la Cina ha saputo attuare per risolvere quasi tutti i problemi di natura economica e sociale. Il prof Shi Yinhong, membro del Consiglio di Stato, si è invece soffermato sulla cosiddetta “guerra” commerciale delle esportazioni e delle importazioni tra la Cina e gli Stati Uniti. Auspicando un sollecito accordo economico che soddisfi entrambi i contendenti. Il prof Peng Gang sui programmi del Governo nell'eliminazione della povertà dalle periferie delle grandi metropoli evidenziandone i progressi in tal senso che saranno che più presto raggiunti. Il prof Liu Hongsong non ha esitato ad affermare che ad oggi i veri rapporti di collaborazione, di aperture e di scambi con l'Unione Europea risultano tuttora ancora molto frammentari e limitati mancando delle precise intese ma anche appropriati rimedi tesi a risolvere il delicato problema. Il prof Song Xinning, direttore dell'Università belga “Free University” a Bruxelles – alquanto fuori dal coro – non ha esitato ad ammettere che la Cina pur tuttavia ha ancora qualcosa di utile da apprendere dalle esperienze già maturate in ambiti commerciali da molti Paesi all'interno dell'Unione europea. In chiusura dell'interessante Forum il prof Xu Haiming, direttore dell'Istituto universitario “Confucio” presso “L'Orientale” ha dichiarato di sentirsi soddisfatto ed entusiasta del successo conseguito dal Convegno.  Ha aggiunto: «Si tratta di un particolare evento ove dagli incontri e dagli scontri di opinioni diverse si può evincere una piattaforma di ampi dialoghi e di collaborazione certamente utili  e proficui tanto alla Repubblica popolare cinese quanto ai “partnership” dell'Unione europea. Ciò ai fini di una base solida e costruttiva per future intese».  Alla conferenza hanno preso parte la rettrice dell'Ateneo “L'Orientale”, Elda Morlicchio e la direttrice dell'Istituto Confucio, Paola Paderni, ex “Press-counselor” dell'Ambasciata italiana in Cina.

Roberto de Vita