ROMA. All’indomani del monito del Quirinale contro ogni forma di negazionismo sulla tragedia delle Foibe, arriva dal mondo della politica un appello unanime a mantenere viva la memoria di una delle grandi tragedie del secolo scorso. «L’istituzione del “Giorno del ricordo” ha avuto il merito di aver portato alla luce una delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese - evidenzia il presidente della Camera Roberto Fico - quella dell’orrore delle Foibe, dell’esodo forzato e di tutte le violenze perpetrate ai danni di migliaia di donne e uomini, lesi nella loro dignità e privati dei loro diritti umani fondamentali». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolinea durante la visita a Basovizza, vicino a Trieste: «Non ci sono morti di seria A e di serie B» e assicura: «Farò in modo che i nostri ragazzi studino nei libri di storia tutti i morti per l’Italia e nel nome dell’Italia. Ci sono migliaia di mamme e papà, civili massacrati e infoibati. È giusto conoscere gli orrori del nazifascismo e le bestialità di Aschwitz, anche questa terra ha sofferto». Dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, «chi nega ciò che è accaduto è un complice», alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il governatore del Lazio, candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti l’appello, a più voci, è unico: non dimenticare, mai. Perché quanto successo non accada più.