Apre "La Posteggia" Ristorante tipico napoletano
E' la scelta dei prodotti che fa la differenza
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Dom 07 Mag 2017 21:05
“Meglio murí sazzio ca campà diúno”: è il noto aforisma riportato sul pieghevole de “La Posteggia-Ristorante Tipico Napoletano” che ha aperto i battenti qualche giorno fa in via Falero 13 a Santa Lucia. Entrando si resta colpiti dall’ambiente accogliente e si respira immediatamente l’atmosfera calda di casa propria. Si nota il mix tra semplicità e raffinatezza, moderno e antico sotteso da un’ attenta cura nella ricerca del particolare che è l'elemento caratterizzante la vera eleganza, quella che non cede mai alla tentazione del “pacchiano”. Il locale è piccolo, può ospitare quaranta persone e questo contribuisce alla socializzazione in un contesto generale sempre più orientato verso l’involuzione delle relazioni e dei rapporti umani. La cucina è rigorosamente “a giorno”.<<E’ proprio quello che abbiamo fortemente voluto, creare un ambiente familiare dove non solo si possa mangiare bene, ma trascorrere momenti e tranquilli piacevoli in contrapposizione al vivere nevrotico che, nostro malgrado, condiziona quotidianità>> spiega Gianfranco Pirozzi, uno del gruppo di amici proprietari de “La Posteggia”. Ma come nasce l’idea? <<Una sera, per caso, perché uno di noi ama la cucina e , in particolare, quella della tradizione napoletana. E’ stata quasi una sfida dal sapore goliardico che ha reso ancora più avvincente l’avventura nella quale ci siamo lanciati con grande entusiasmo>>. “Cucina tipica napoletana” è uno slogan ricorrente tra i ristoratori nostrani. La vostra in che cosa trova la sua legittimazione? <<Nel modo di cucinare e nella scelta dei prodotti che sono frutto di un’accurata selezione>> Ci spieghi…<<Il ragù, per esempio, deve pippiare e cuocere lentamente, a fuoco dolce per cinque, sei ore. I pomodorini che usiamo sono vesuviani, quelli del piennolo, la pasta è di Gragnano, il pesce è il pescato quotidiano che ci porta un pescatore che lavora con la sua barca nello specchio d’acqua tra Posillipo e il Castel dell’Ovo, il baccalà viene da Somma Vesuviana, la carne la prendiamo da uno dei pochi macelli campani , la mozzarella è dell’agro aversano, il vino, che si chiama “Caprettone, ce lo dà un produttore alla falde del Vesuvio, ”. E’ un bianco molto apprezzato e se ne fanno quantità ridotte perché ci sono poche viti. Naturalmente abbiamo anche vini nazionali. Un discorso a parte merita il pane . Ne abbiamo due tipi: quello bianco con lievito madre e quello nero fatto con farina integrale senza lievito>>. E i dolci? <<Ne proponiamo solamente tre: il babà, la caprese e la crostata al limone. Ce li prepara la signora Rosa che recentemente ha aperto un piccolo laboratorio a Posillipo>> C’è un piatto tipico della casa? << Gli spaghetti con taralli napoletani. Anche gli antipasti sono particolari perché ogni giorno, a pranzo o a cena, è possibile avere un piatto con almeno sei pietanze diverse che variano ogni giorno>>. Quando siete aperti? <<Tutti i giorni a pranzo e a cena>> Avete un modo particolare di salutare il cliente…<<Gli regaliamo “o’Curniciello” realizzato da Sciuscià a San Gregorio Armeno>>. Mimmo Sica
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