Concordia, si va verso la sentenza. Schettino piange in Aula
Il comandante: non ho strumentalizzato il dolore
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Mer 11 Febbraio 2015 13:47
GROSSETO. Il 13 gennaio 2012 «sono in parte morto anche io». Lo ha detto Schettino al tribunale. «Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime: cospargersi il capo di cenere è un modo per esibire i propri sentimenti», scelta «che non ho fatto. Il dolore non va esibito per strumentalizzarlo», ha aggiunto. Poi ha parlato di «momenti di dolore che ho condiviso coi naufraghi a casa mia», ma si è messo a piangere e si è interrotto. I giudici si sono quindi riuniti in camera di consiglio per la sentenza, attesa per stasera o domani. «La peggiore vittima di questa vicenda è quel signore che io difendo, Francesco Schettino, a cui si vuole infliggere un pena che sembra un ergastolo, perché questo è stato praticamente chiesto per quest'uomo», aveva detto in precedenza il difensore di Schettino, avvocato Domenico Pepe, concludendo le repliche della difesa.
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