Diciotti, Di Maio: «Noi contro immunità ma è caso specifico»
È attesa entro stasera in Giunta per le immunità al Senato la memoria scritta di Matteo Salvini sul caso Diciotti
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Mer 06 Febbraio 2019 13:35
"Siamo sempre stati contro l'utilizzo dell'immunità" ma "è chiaro che questo è un caso specifico". Così il vicepremier M5S Luigi Di Maio in conferenza stampa alla Camera, rispondendo a una domanda sull'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini per il caso Diciotti. "Abbiamo superato tante volte criticità, le supereremo ancora. Sono molto tranquillo, i senatori della giunta stanno seguendo la procedura istruttoria. Siamo sempre stati contro l'utilizzo dell'immunità, è chiaro che questo è un caso specifico. I senatori in giunta hanno la mia fiducia". "Nessuna preoccupazione" sulle ripercussioni che questa vicenda avrà sulla durata dell'esecutivo, ha scandito Di Maio.
LA MEMORIA - E' attesa entro stasera in Giunta per le immunità al Senato la memoria scritta di Matteo Salvini sul caso Diciotti. E non è escluso che il ministro dell'Interno, riferiscono fonti della Lega, possa allegare anche altri documenti, che il governo ha intenzione di presentare per sottolineare la responsabilità collegiale dell'esecutivo sulle scelte fatte per la vicenda della nave.
Salvini ha deciso di presentare una memoria, anziché intervenire di persona. La Giunta per le autorizzazioni a procedere di palazzo Madama si riunirà domani mattina, a Sant'Ivo alla Sapienza, alle 8.30, per esaminare le carte consegnate dal responsabile del Viminale.
L'EMPASSE M5S - Il sottosegretario all'Interno, il pentastellato Carlo Sibilia, stamane al Senato, spiega che i Cinque stelle non hanno ancora deciso la linea da tenere sul caso Salvini per la nave Diciotti, perché vogliono prima di esprimere un giudizio. "Ci troviamo di fronte a un caso nuovo. Per questo, vogliamo vedere prima le carte per poi prendere una posizione. Visto che si tratta di un fatto nuovo, bisogna fare degli approfondimenti in relazione a quelli che sono i fatti. Non si pone il problema di disconoscere la linea del governo, perché l'azione dell'esecutivo'' sulla vicenda Salvini, "è unitaria, come hanno dichiarato Conte, Di Maio e Toninelli".
Il senatore M5S Emanuele Dessì dice, invece, 'sì' al referendum online su Rousseau per decidere sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Diciotti. "Io - dice all'Adnkronos - sono per coinvolgere la base. Il nostro Movimento nasce con questi nuovi principi. Non siamo un partito nato da testi dell'Ottocento, nasciamo su valori sociali che comprendono anche la parità tra l'eletto e la base. In casi come questo, che mettono in discussione la nostra ideologia portante, va coinvolta la base". L'idea di indire una votazione sulla piattaforma della democrazia diretta grillina "è stata una delle cose di cui abbiamo discusso ieri in assemblea. E' una delle varie opzioni sul tavolo", prosegue Dessì. Riassumendo i contenuti della riunione dei senatori pentastellati che si è svolta ieri in sala Koch, il parlamentare M5S racconta: "I nostri tecnici hanno giustamente spiegato quali sono gli aspetti costituzionali della vicenda Salvini. Dopo 5 interventi di avvocati, ho detto che era giusto parlare anche degli aspetti politici della questione: le aspettative del nostro elettorato, la difficoltà di spiegare certi temi. E' necessario allargare il raggio degli argomenti da discutere. Sennò diventiamo la Corte costituzionale, non più un gruppo parlamentare...". A ogni modo, sul comportamento da tenere in Aula, "se il gruppo decide a maggioranza sì o no mi adeguerò alla decisione del gruppo", sottolinea Dessì.
IL J'ACCUSE DI FORZA ITALIA - "Il M5S, in maniera astuta, ha mandato avanti come un kamikaze il Ministro dell'Interno", dice il senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, "fingendo un appoggio incondizionato sulla materia immigrazione ma esponendolo a dei rischi di tipo personale e politico che oggi lo vedono 'forse sì o forse no'' sotto processo. Una magistratura 'attenta ai dettagli' quando si parla del vicepremier, che per qualcuno è addirittura 'etero diretta dell'onda gialla' - link a cui noi non crediamo affatto - ne richiede il processo. A pensarla male a volte ma questa è la mossa per mettere all'angolo il Ministro dell'Interno"."Da oggi in avanti tutte le azioni di Salvini di contenimento dell'immigrazione, in assenza di una norma che consente realmente al Viminale di ostacolare gli sbarchi e procedere alle ricollocazioni nonché ai rimpatri (obiettivo incluso nel programma del centro destra), finiranno per metterlo in una posizione di sterilità politica", aggiunge Mallegni. "Se la Giunta per le immunità rifiuterà, come noi speriamo, il processo e quindi salverà Salvini, il vicepremier sarà sempre additato come quello che si è sottratto al giudizio di un tribunale. Se al contrario la Giunta per le immunità, e poi conseguentemente l'aula del Senato, voteranno a favore per far processare il ministro, Salvini sarà sotto il giogo del giudizio giurisdizionale per lungo tempo. E ciò significa che la sua azione politica sarà distrutta". "Insomma - conclude Mallegni - il M5S che ha fatto rientrare in maniera strategica l'antagonista Di Battista, ha giocato bene le sue carte. Ha dato spazio al partner di Governo, l'ho mandato a sbattere, lo ha ingabbiato in una vicenda che in ogni caso lo vedrà soccombere, e ha di fatto cancellato la politica economica della Lega e del centrodestra dall'agenda di governo trasformando un governo di coalizione in un governo monocolore: un Governo giallo".
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