Scontri a Bologna tra le forze dell'ordine e i manifestanti che protestano per il comizio di Forza Nuova in piazza Galvani. La polizia ha respinto con una carica, diverse manganellate e un idrante, in piazza Maggiore, le 900 persone circa, tra cui una buona parte appartenenti a centri sociali e collettivi studenteschi, che hanno cercato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine che impedisce l'accesso alla piazza dove si svolge il comizio del leader della formazione di estrema destra, Roberto Fiore. Gli attivisti di Forza Nuova, isolati in piazza Minghetti, sono poco più di una ventina.

"No pasaran. Contro tutti i fascismi l'università si oppone". E' lo striscione srotolato dagli studenti dei collettivi che da piazza Verdi, dove si sono raccolti in presidio, si sono mossi incorteo per protestare contro il comizio del leader di Forza Nuova in vista delle Europee del 26 maggio. Un centro storico blindato: gli universitari dei collettivi hanno tentato di forzare il blocco in via dell'Archiginnasio, a pochi metri dalla piazza dell'appuntamento elettorale, per cercare di appendere uno striscione con la scritta 'La strage di Bologna oggi grida ancora più forte' ma la polizia li ha allontanati. Qualche spintone e attimi di tensione ma poi il corteo è ripartito verso via Farini dove però, davanti al Tribunale, ha trovato di nuovo la strada sbarrata dagli agenti in tenuta antisommossa e dagli autoblindati.

Almeno 200 le persone presenti in piazza Maggiore: i manifestanti scandiscono slogan come "Siamo tutti antifascisti" e "Ora e sempre Resistenza" e reggono bandiere e i cartelli. I più diffusi sono quelli con l'immagine dell'orologio della stazione ferroviaria e la scritta "a Bologna saranno per sempre le 10:25" che richiamano alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e allo scoppio della bomba avvenuto, appunto, in quell'orario.

I collettivi studenteschi si sono uniti al presidio antifascista e scandiscono: "In una città in cui la ferita della strage del 2 Agosto ancora brucia, il responsabile non deve avere e non avrà la libertà di parlare indisturbato".