"Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati" ma alla "santità della 'porta accanto', la 'classe media' della santità". E' a loro, ovvero a tutti i fedeli, che si rivolge Papa Francesco nella nuova esortazione apostolica 'Gaudete et Exsultate' sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.

"Non è il caso di scoraggiarsi, quando si contemplano modelli di santità che appaiono irraggiungibili", esorta il Pontefice e propone esempi concreti: "Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro. Sei genitore o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali".

Il Papa assicura, a chi accetta di compiere questo 'cammino' di santità nel mondo d'oggi, che "nella Chiesa, santa e composta da peccatori, troverai tutto ciò di cui hai bisogno per crescere verso la santità".

"Controcorrente" è la direzione per i cristiani indicata da Papa Francesco nella nuova esortazione apostolica. "Come si fa per arrivare a essere un buon cristiano? - chiede il Pontefice - La risposta è semplice: è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini" indicando comportamenti che sono appunto "controcorrente" rispetto alla mentalità comune.

Elenca il Papa: "Essere poveri nel cuore; reagire con umile mitezza; saper piangere con gli altri; cercare la giustizia con fame e sete; guardare e agire con misericordia; mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l'amore; seminare pace intorno a noi; accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi".

POVERI E MIGRANTI - Nell'esortazione apostolica Bergoglio sottolinea che "la difesa dell'innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata. Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, che si dibattono nella miseria".

Il Pontefice fa anche l'esempio attualissimo dell'atteggiamento verso i migranti: "Spesso si sente dire che, di fronte al relativismo e ai limiti del mondo attuale, sarebbe un tema marginale la situazione dei migranti; alcuni cattolici affermano che è un tema secondario rispetto ai temi 'seri' della bioetica...".

Ebbene, sottolinea il Papa, "che dica cose simili un politico preoccupato per i suoi successi si può comprendere; ma non un cristiano a cui si addice solo l'atteggiamento di mettersi nei panni di quel fratello che rischia la vita per dare un futuro ai suoi figli". Pertanto, "non si tratta dell'invenzione di un Papa o di un delirio passeggero...".

Papa Francesco definisce poi "nocivo e ideologico", "l'errore di quanti vivono diffidando dell'impegno sociale degli altri, considerandolo qualcosa di superficiale, mondano, secolarizzato, immanentista, comunista, populista".

Sottolinea il Pontefice: "Non possiamo proporci un ideale di santità che ignori l'ingiustizia di questo mondo, dove alcuni festeggiano, spendono allegramente e riducono la propria vita alle novità del consumo, mentre altri guardano solo da fuori e intanto la loro vita passa e finisce miseramente".

MEDIA- Il Papa parla anche dei media. "Anche i cristiani possono partecipare a reti di violenza verbale mediante Internet e i diversi ambiti o spazi di interscambio digitale; persino nei media cattolici si possono eccedere i limiti, si tollerano la diffamazione e la calunnia e sembrano esclusi ogni etica e ogni rispetto per il buon nome altrui" stigmatizza Francesco nella nuova esortazione apostolica.

Così, sottolinea il Pontefice, "si verifica un pericoloso dualismo, perché in queste reti si dicono cose che non sarebbero tollerabili nella vita pubblica e si cerca di compensare le proprie insoddisfazioni scaricando con rabbia i desideri di vendetta. E' significativo - osserva il Papa - che a volte, pretendendo di difendere altri comandamenti, si passi sopra completamente all'ottavo, 'non dire falsa testimonianza', distruggendo l'immagine altrui senza pietà".