La controcultura hippie di fine anni sessanta cantava "l'era dell'acquario", l'astronomia colloca l'entrata nel suo eone nel corso del secondo millennio dell'era volgare. Se per Jacques Monod il caso genera "l'inizio", l'inizio del 2017 è stato caratterizzato, nel campo dell'astronomia, dall'annuncio della Nasa della presenza di sette esopianeti, con caratteristiche similari alla terra, orbitanti nel sistema stellare Trappist 1 della costellazione, appunto, dell'acquario. Sempre per le coincidenze del caso, nei primi mesi del 2017, la città della prestigiosa specola di Capodimonte ha visto concludersi il progetto sperimentale di "esplorazione spaziale" promosso dalla Federico II di Napoli e dall'università Aristotele di Salonicco, in collaborazione con la rivista ROOM the Space Journal. "Lo scopo del progetto - commenta il professore Sergio Caserta, docente del dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale della Federico II, nonché coordinatore del gruppo di studenti italiani composto da Amalia Ramunno, Chiara Esposito, Nancy De Falco, Tullio Viola, Stefano Padula, Alessandro Esposito, Salvatore Perna, Chiara Leccese, Consiglia Carillo, Rossana Boccia, Antea Perillo, Claudio Villone, Nicola Antonio Di Spirito, Francesca Mauro (con il professor Sergio Caserta nella foto scattata nell’aula universitaria Malquori dedicata al professor Giovanni Malquori, uno dei “padri” dell’ingegneria chimica italiana) - è stato duplice. Da un lato si è, infatti, voluto "sondare" la consapevolezza che hanno i discenti dei due atenei, afferenti a corsi di laurea differenti, nessuno specificamente pertinente a questo settore, su argomenti di attualità scientifica, relativi all'esplorazione spaziale. Allo stesso tempo si è voluto stimolare l'interazione e il confronto tra studenti con una formazione culturale diversa sia per le discipline studiate che per la nazionalità di appartenenza. I ragazzi, suddivisi in gruppi, hanno in una prima fase selezionato cinque diversi articoli pubblicati sulla rivista ROOM the Space Journal, inerenti l'esplorazione spaziale. Gli studenti hanno analizzato in modo critico le tematiche, approfondendole indipendentemente anche su altre fonti. Successivamente ogni gruppo di studenti italiani è stato messo a confronto con l'omologo greco, al fine di confrontare le opinioni maturate approfondendo la stessa tematica. L’interazione tra i due gruppi è avvenuta prima pubblicando contributi su un forum messo a disposizione dalla rivista ROOM, successivamente interagendo in modo più diretto tramite incontri in video conferenza. Il lavoro degli studenti si è infine concluso con la produzione di un documento che riassumeva quesiti e osservazioni su quanto riportato negli articoli dai quali avevano preso spunto. Siamo ora in attesa di un riscontro finale da parte degli autori degli articoli”. Un'osservazione molto interessante (e condivisa dallo scrivente) che ha fatto il professor Caserta nel corso del nostro incontro, è stata la necessità di chiarire all'opinione pubblica come alcune ricerche e sperimentazioni scientifiche, sebbene in apparenza disancorate dalle esigenze delle masse, siano invece propedeutiche a realizzare un concreto beneficio per tutti anche nel quotidiano. "La competizione tra USA e URSS nell'esplorazione spaziale degli anni sessanta - afferma sul punto il professor Caserta - non si è limitata a portare l'uomo sulla luna, ma ha aperto una "strada" che oggi tutti noi percorriamo inconsapevolmente, beneficiando, a esempio, dei servizi che i satelliti ci forniscono, dalle comunicazioni alle previsioni meteo, per non parlare degli innumerevoli oggetti di uso quotidiano il cui sviluppo ha beneficiato dell’impulso all'innovazione tecnologiche avutosi durante la corsa alla luna". Stimolare la dialettica tra studenti, in un’accezione socratica, è un opera meritoria ed è alla base della crescita intellettuale, così come di palmare importanza è sensibilizzare le masse alla necessità di investire nella ricerca scientifica (un settore oggi purtroppo poco valorizzato da una miopia istituzionale e politica) in ragione dell'utilità che da essa consegue e che non è limitata esclusivamente ai rispettivi campi di applicazione, ma che riverbera in molteplici direzioni coinvolgendo nel concreto la vita di tutti. Marco Sica