Papaij è un personaggio di fantasia proveniente da chissà dove. Un alieno? Un omino che viene da chissà quale altra dimensione? Papaij rappresenta il percorso fatto da Piero Gallo in una vita ricostruita con l’immaginazione attraverso questo omino con la coppolina verde che attraversa la città di Napoli, ma soprattutto diversi stati d’animo, emozioni e si umanizza sempre più per comprendere i sentimenti delle persone, le loro sensazioni per poter offrire il meglio l’arcobaleno della propria anima.
Papaij fa un piccolo viaggio, un percorso tra amore, malinconia, dolore e felicità: alcune delle principali emozioni umane. Ma soprattutto, il piccolo Papaij diventando adulto avrà il coraggio di riabbracciare il bambino che ognuno di noi porta dentro e che spesso dimentica. Papaij, Piero Gallo, ha il coraggio di scendere dentro di sé e ritrovare quel bambino che era stato lasciato solo per dare spazio all’adulto dimenticandosi di provare le sensazioni vere e vive di tutti i giorni.
Trova la libertà di essere nuovamente sé stesso senza i confini che ci suggerisce il mondo.

Nei brani di Piero Gallo la musica prende la forma di un genere che potrebbe definirsi Mediterranean Ethno Jazz abbracciando tutti i suoni di questo immenso mare ma toccando anche frequenze celtiche che ci rimandano a suoni ancestrali di ballate senza tempo.

Qualcuno lo ha paragonato ai Blackmore Nights di Ritchie Blackomore, ma forse si può andare oltre trovando difficile la sua collocazione o paragone con altri musicisti. Ma in quel caso un grande chitarrista che a un certo punto della propria strada musicale, trova una nuova via di ispirazione immergendosi in un nuovo mondo musicale.
Il progetto “Papaij” è un viaggio pieno di emozioni che lasciano libero l’ascoltatore di fluttuare tra le frequenze delle note in un caleidoscopio di influenze musicali frutto delle culture musicali vissute da Piero Gallo durante i suoi concerti nel mondo non solo del Mediterraneo.
Questo progetto è stato definito dallo stesso Piero Gallo “come quelli che si facevano una volta”.
C’è stata infatti la produzione esecutiva di Marco Iazzetta che con il suo staff ha messo su la Mommò Records etichetta musicale emergente ma con un forte background legato alla comunicazione grazie alla Menthalia che ne cura le Edizioni Musicali ed alla Lobe Communication che ne cura gli aspetti della comunicazione.
“Papaij” ha visto la direzione musicale in studio di Rosario Jermano che ha collaborato con Piero Gallo agli arrangiamenti.

COLLABORAZIONI
Un disco intenso che vede le collaborazioni con alcuni musicisti in alcuni brani e che hanno impreziosito il lavoro come Gigi De Rienzo ed Alfredo Golino in “Te voglio troppo bene”, la tromba jazz di Fabrizio Bosso ne “Il caso volle”, Roberto Giangrande in “Contattami”. Ancora la voce di Enzo Gragnaniello utilizzata come strumento in “Dolce”, Pino Ciccarelli, Antonio Di Somma e Nino Pomidoro in “Papaij – parte 1”.
Ne “’A tengo dint’o core” spicca l’assolo finale di Mimmo Maglionico alla ciaramella e Michele Signore alla viola e violino.
Suoni ritmati ed antichi in “Sotto le mura” ed in “Quanno te sbatte ‘o core”, un brano che sembra appartenere alla tradizione partenopea da sempre arricchito dall’intervento di Angelo Adamo all’armonica.
Infine “Papaij – parte 2” ultimo brano del disco. Salvatore Brancaccio al basso e Rosario Jermano alle percussioni inseguono una indiavolata mandolina che corre, salta e si dimena quasi tarantolata in un suono che unisce tarantella e pizzica. Un suono impossibile da fermare.

CENNI BIOGRAFICI
Piero Gallo impara a suonare la chitarra a 15 anni da autodidatta. Dopo un breve periodo rock, passa al funk dopo aver conosciuto Enzo Avitabile, con il quale condivide il palco per ben 33 anni. Insieme collaborano anche con artisti internazionali, del calibro di James Brown, Randy Crafword, Khaled, Amina, Africa Bambata.
Successivamente, collaborerà anche con i Planet Funk.
Piero pubblica 3 album e circa 30 inediti. Compone per svariati artisti, anche internazionali; partecipa alla creazione dell’album “Radice” di Enzo Gragnaniello, nel quale è possibile distinguere il suono unico della mandolina. Compone, inoltre, “Piccerè” per l’amico Peppe Barra dove oltre alla musica aggiunge il testo.
Alcune delle creazioni di Piero vengono utilizzate ancora oggi dalla RAI in programmi come Sereno Variabile e Linea Azzurra.
La caratteristica che rende Piero Gallo un artista unico, è la rilettura personale ed originale che tra spunti e sperimentazioni, si anima delle sonorità della sua terra.

SCHEDA TECNICA
Tutti i brani di Papaij sono composti da Piero Gallo.
Registrato e missato presso Rosario Iermano Studio.
Missato da Rosario Fiorenzano.
Direzione musicale in studio di registrazione Rosario Iermano.
Direzione artistica Piero Gallo.
Arrangiamenti Piero Gallo e Rosario Iermano.
Produzione esecutiva Marco Iazzetta.
Mastering Bob Fix.
I disegni originali sono di Paola Del Prete.
Art graphic project Marco Iazzetta.