ROMA. Non sono stati tolti gli scatti di anzianità ed è stato aggiunto un aumento sul merito. È una delle novità della riforma della scuola illustrata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Palazzo Chigi dopo il via libera del Consiglio dei ministri. «Sarà scelta del preside se dare i soldi al team, o chi combatte dispersione scolastica o altro, spetterà alle singole realtà scolastiche. Per questo saranno 200 milioni da 2016", ha aggiunto Renzi annunciando l'arrivo dello school bonus.

Le scuole avranno un organico potenziato (garantito per il prossimo anno scolastico attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze che incidono sulla continuità della didattica. Tornano le ore di musica e storia dell'arte. Gli scatti di anzianità restano. Ogni 9, 15, 21, 28, 35 anni, i docenti avranno il loro aumento di stipendio. Come è stato fino ad oggi. Dopo averli prima cancellati del tutto, poi ridotti al 30 per cento, la Buona Scuola li rimette in campo: al cento per cento continueranno a pesare sullo stipendio dei prof. Ma rimangono anche quelli di merito, tanto sbandierati fin dall’inizio del lavoro sulla riforma renziana della scuola italiana, «per valorizzare la professionalità del docente e ridare dignità al suo ruolo sociale». Nelle intenzioni della Buona Scuola, avrebbero dovuto pesare sulla busta paga per il 70 per cento. Ci saranno ancora. Ma per questo si cercano «risorse fresche», che il premier Renzi ha assicurato riuscirà a trovare con l’aiuto del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

Il Parlamento riuscirà a fare in tempo, non si mette a rischio l'assunzione dei 100mila insegnanti a settembre 2015

Mai più supplenti e classi pollaio

«Abbiamo scelto di mantenere gli scatti di anzianità per i professori, ma con una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside". Lo ha spiegato Renzi, aggiungendo che sono stati messi in campo 200 milioni dal 2016».

«Le scuole metteranno on line i curricula dei professori e i bilanci delle scuole, non bisogna aver paura della trasparenza».

«Il preside sceglie gli insegnanti dentro un albo, quelli che erano già in cattedra rimangono ma laddove c'è uno spazio che si libera il preside dentro l'albo di insegnanti e docenti individua la persona che ritiene più adatta, a partire dal curriculum, tutti i curricola saranno resi pubblici e i dati trasparenti».

«Esaurite le graduatorie a esaurimento si fanno i concorsi: chi li vince entra, chi li perde sta a casa. Basta con una vergognosa attività di utilizzo strumentale delle qualità degli insegnanti in Italia. Se vinci i concorsi entri, se no "ciao"». ha detto sempre il premier Matteo Renzi.

Cinque per mille e school bonus. Sono previsti anche questi strumenti nella Buona scuola.

Ogni professore avrà a disposizione ogni anno «una somma di 500 euro per spese di natura culturale, un libro per approfondire o andare a teatro»