Non solo nome, cognome, età e sesso, compare anche il termine “razza" tra i dati inseriti in un referto medico della Asl 10 di Firenze. «Si parla di “razza" anche nelle ricevute del sistema sanitario toscano», ha denunciato in consiglio regionale il leghista Jacopo Alberti, accennando alle recenti dichiarazioni del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha parlato di «razza bianca a rischio» sollevando un polverone di polemiche.

Ma la presenza del termine nel referto toscano, utilizzato per indicare l'origine "caucasica" del paziente, sembra trovare un fondamento nel linguaggio scientifico. «Nei test sulla funzionalità respiratoria, in particolare gli esami spirometrici - spiegano gli specialisti pneumologi - occorre inserire obbligatoriamente dei valori di riferimento come l'età, il sesso e l'altezza. Anche la conformazione morfologica del paziente è indispensabile ai fini della validità dell'esame perché quest'ultima - spiegano ancora i medici - determina all'origine una diversa capacità respiratoria. Essa è codificata nei referti con il termine razza, senza ovviamente implicazioni culturali, sociali, né tantomeno politiche, ma solo a scopo medico e scientifico, per determinare la variabile morfologica dei volumi polmonari».

Da qui il riferimento alla “razza" che però, garantiscono i medici toscani, verrà ben presto eliminato. Stamattina infatti il direttore sanitario dell'Azienda USL Tc ha stabilito che sarà subito tolta la parola “razza" dai referti e sostituita con “etnia" specificando, però, che «il dato relativo alla morfologia del paziente dovrà continuare ad essere assolutamente rilevato e riportato sul referto anche per una verifica della diagnosi clinica».