Perugia, Bologna, Siena e Camerino. Queste alcune delle città che ospitano le migliori università italiane, secondo la classifica redatta dal CensisStrutture disponibili, servizi erogati e livello di internazionalizzazione sono i parametri utilizzati dall'istituto di ricerca per selezionare l'eccellenza delle università italiane. Il Censis divide le Università in statali e non statali, raggruppandole anche in base alla "classe dimensionale" dell'ateneo.

Tra le università statali classificate come "mega", Bologna mantiene la prima posizione con un punteggio complessivo di 92,0. L'ateneo emiliano primeggia soprattutto nelle strutture e nell'internazionalizzazione, mentre Perugia - che guida la classifica delle università "grandi" - ottiene ottimi risultati in quanto a comunicazione, servizi digitali e strutture. L'ateneo "medio" che si aggiudica il primo posto, è quello di Siena che, soprattutto grazie alle borse di studio, la spunta su Trento, seconda classificata. Tra le università più piccole, quella di Camerino è al primo posto. L'ateneo, colpito dal sisma dello scorso ottobre, rialza la testa conquistando un ottimo punteggio soprattutto grazie alle borse di studio offerte agli studenti. Stesso merito va a La Sapienza di Roma, che si posiziona al quarto posto nella classifica degli atenei "mega".

La classifica boccia gli atenei campani. Nella classifica dei mega atenei statali la Federico II di Napoli conquista la maglia nera. Ultima proprio come lo scorso anno. Nella classifica dei grandi atenei statali non va meglio. La Seconda Università di Napoli guadagna l'ultimo posto, preceduta da quella di Chieti-Pescara e l'Università di Roma 3. Nella classifica dei medi atenei statali rispettivamente all'ultimo e al penultimo posto, le Università di Napoli Parthenope e l'Orientale.

 

Stando al rapporto Censis tornano a crescere le immatricolazioni. Il picco di immatricolati alle Univeristà italiane si era registrato nell'anno accademico 2003/04 (337mila nuovi iscritti). Dopo di allora si è verificato un calo che si è protratto fino al 2013/14, con una riduzione complessiva nel periodo del 20%. Nel 2015/16 (276mila immatricolati) si ha, per il secondo anno consecutivo, una lieve crescita (+1,9%, circa 6mila immatricolati in più, dopo il +0,8% registrato nell'anno precedente, in cui si era invertito il trend).