PALERMO. La prima sezione Civile della Corte d'appello di Palermo ha rigettato i ricorsi dei ministeri dei Trasporti e della Difesa contro il verdetto di primo gradoche li condannava a risarcire i familiari delle vittime della strage di Ustica. Secondo i giudici a causare, il 27 giugno 1980, l'inabissamento in mare del Dc9 con 81 persone a bordo fu un missile lanciato da un altro aereo e non una bomba o un cedimento strutturale del velivolo. La Corte d'appello conferma dunque la condanna al risarcimento dei familiari delle vittime nei confronti dei due ministeri, ritenendoli responsabili di non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo, rinviando a una nuova udienza a ottobre per la quantificazione del danno. In primo grado ai familiari che si erano rivolti al giudice civile era stato riconosciuto un risarcimento da cento milioni di euro.

 

La sentenza di Appello è «una conferma di un'atmosfera di guerra, di scontro che si verificò 35 anni fa nei cieli sopra l'isola di Ustica». Lo dichiara all'Adnkronos il giudice Rosario Priore, che si occupò del caso emettendo, dopo diversi anni di indagine, una sentenza-ordinanza con la quale rinviò a giudizio nove persone. «I depistaggi per quanto accadde all'Itavia furono veramente tanti - ha aggiunto Priore - ma non hanno mai sortito alcun effetto, non hanno deviato la ricerca della verità. Tanti erano gli aerei che sorvolavano l'isola di Ustica quella notte del 27 giugno 1980, ma qualcuno per lungo tempo ha continuato a dire che non ce ne erano. Mentre erano velivoli che non avevano di certo, come appurato, intenzioni bonarie». «Un'atmosfera di scontro, di guerra, di conflittualità anche tra paesi dello stesso continente, da me sostenuta anche nel mio libro - ha concluso Priore - e mi congratulo per il grande lavoro svolto dai miei colleghi».

 

Per il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, «è la conferma che si tratta di sentenze giuste, pesanti ma doverose, e che quindi lo Stato, in quanto responsabile, nonostante i maldestri tentativi di qualcuno, deve risarcire i familiari delle vittime del disastro di Ustica».