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10 Novembre 2020 - 09:58
NAPOLI. L’Italia diventa sempre più zona “arancione”. Roberto Speranza, sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di Regia firma una nuova ordinanza che scatterà da domani e resterà in vigore per i successivi 14 giorni che decreta il passaggio in “area arancione” di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Diventerà “rossa” la provincia di Bolzano. La situazione, comunque, resta in continua evoluzione. Sempre più insistenti si fanno gli appelli alla prudenza che arrivano da medici e scienziati («Troppi morti. Troppo tardi per usare i pennarelli colorati. Chiudere tutto», scrive su twitter il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta) e il Governo non intende sottovalutarli. Tanto che in corso c’è «un’ulteriore verifica» dei dati epidemiologici «che riguarderà tutte le altre regioni d’Italia». La giornata di oggi sarà, invece, interamente dedicata alla situazione della regione Campania, che potrebbe passare direttamente da area gialla a rossa.
«La situazione epidemiologica continua a peggiorare, si registra un Rt di circa 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100mila abitanti, e quasi tutte le regioni sono pesantemente colpite - spiega Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, al termine della Cabina di regia sul monitoraggio regionale - Questa situazione giustifica l’adozione di interventi più restrittivi, soprattutto nelle regioni più colpite, e naturalmente necessita l’adozione di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini». Oggi la cabina di regia si dedicherà alla Campania, dove la situazione è molto complicata, tanto che si potrebbe pensare anche a una differenziazione delle zone critiche sul territorio regionale. Ci sono, infatti, la zona del Casertano e l’area metropolitana di Napoli che rientrano nelle zone rosse per tutti e 21 i parametri considerati dal Cts. I dati per queste aree risulterebbero in alcuni casi peggiori di quelli della Lombardia che è già zona rossa. Il resto della regione, invece, rientrerebbe nella cosiddetta zona gialla. Si sta pensando a come trovare un equilibrio per non penalizzare troppo alcune zone che non avrebbero alcuna necessità di provvedimenti restrittivi, ma è molto complicato. Anche se da Palazzo Santa Lucia rassicurano che per ora le cose non cambieranno e che la Campania resterà zona gialla.
Alla riunione di ieri era presente Enrico Coscioni, consigliere del governatore per la sanità, delega che il governatore ha tenuto per sé. Intanto, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca è sul piede di guerra: «Stiamo assistendo in questi giorni, in queste ore, a vicende intollerabili: uno sciacallaggio mediatico senza precedenti sulla sanità campana, teso ad accreditare l’idea di manovre oscure messe in atto per nascondere la realtà», attacca. Il Governatore chiede «una operazione verità a tutti i livelli», proponendo a Speranza «un confronto di merito e pubblico sui dati oggettivi del sistema sanitario campano. È indispensabile la più assoluta trasparenza. Non abbiamo da occultare né da attenuare nulla di nulla», assicura Nel suo mirino «dichiarazioni estemporanee di qualche “consulente” scientifico che continua ad esternare a ruota libera». Le scene del week end lo hanno sconcertato. Parla di «esempi di comportamenti scandalosi e irresponsabili sul piano delle competenze istituzionali e delle responsabilità personali. Sono clamorose e davvero insostenibili le immagini del lungomare di Napoli con assembramenti vergognosi e nella più totale assenza di ogni forma di controllo. Agli occhi dell'Italia basterebbero quelle immagini per motivare una zona strarossa al di la' dei dati ospedalieri e sanitari».
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