EBOLI. «Mentre veniva demolita un'abitazione a Eboli il proprietario della casa in cui viveva con la moglie e tre nipotini minorenni è morto d'infarto. Dalla politica sorda alle esigenze dei più deboli io mi allontano. Uno speculatore o un camorrista non muoiono d'infarto se gli abbattono una casa. Un operaio invece muore dal dolore». Così in una nota il senatore di Ala, Ciro Falanga, firmatario del ddl sugli abbattimenti annuncia le sue dimissioni da senatore già minacciate se il testo "non fosse stato approvato entro l'estate". «Il provvedimento che avrebbe evitato quella demolizione e la relativa tragedia che ne è conseguita - aggiunge Falanga - è all'esame della Commissione Giustizia della Camera, dove con solerzia la Presidente Ferranti l'ha calendarizzato per questa settimana. Il M5S ha negato un rapido esame del provvedimento attraverso la sede deliberante con evidenti scopi ostruzionistici, nonostante il testo abbia già avuto il via libera dai due rami del Parlamento. Non posso accettare che nonostante il duro lavoro di anni nell'interesse di persone in difficoltà la gente inizi a morire a causa del mero calcolo parlamentare di qualche gruppo che fa dell'essere contro sempre e comunque la propria unica bandiera. Annuncio pertanto le mie dimissioni da Senatore della Repubblica che consegnerò domani al Presidente Grasso, ritenendo inaccettabile che su temi dal grande impatto sociale come questo prevalgano gli interessi politici su quelli dei cittadini. E' un modo di fare becero dal quale sento di prendere con vigore le distanze», conclude.