NAPOLI. Una logica interforze e la creazione di strutture ad hoc per affrontare e contrastare in maniera organica il fenomeno delle babygang, le bande giovanili violente. È la nuova strategia elaborata dalla Procura di Napoli insieme alla Procura per i minorenni e alle forze di polizia che si concretizzerà in un «ripensamento delle strategie di prevenzione e di repressione», ha spiegato il procuratore di Napoli Giovanni Melillo. Polizia di Stato e Carabinieri istituiranno strutture ad hoc rispettivamente nella Squadra Mobile e nel Nucleo investigativo che si occuperanno delle bande giovanili violente, secondo un modello che, ha sottolineato Melillo, «vogliamo estendere presto anche ad altre forze di polizia, penitenziaria e locale». Il modello consiste nel «potenziamento dell'attività di indagine attraverso l'elaborazione di protocolli condivisi, il raffinamento della ricerca probatoria e il rafforzamento del coordinamento tra Procura ordinaria e Procura per i minorenni». 

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Tra le novità spicca una particolare attenzione a quanto pubblicato dai componenti delle bande sui social network, diventati quasi un megafono delle attività dei gruppi violenti, connotate da sentimenti di appartenenza geografica e di protezione del territorio. Melillo parla di «deciso balzo in avanti nell'impiego delle tecnologie. Una buona parte della dimensione relazionale delle persone coinvolte si svolge proprio sui social, che diventano terreno naturale di proiezione delle attività investigative». Melillo si dice convinto che «questo nuovo metodo determinerà un innalzamento deciso dell'efficacia dell'intervento giudiziario. Siamo animati dalla convinzione che davanti a un fenomeno che desta allarme sociale si debbano aggiornare strumenti, metodi e cultura delle investigazioni». Il fenomeno delle baby gang, ha sottolineato il procuratore, «non è un fenomeno di oggi ma è antico, studiato dalle forze di polizia e nella letteratura criminologica da almeno 50 anni in tutte le parti del mondo, e ha caratteristiche diverse a seconda della società e del territorio. Siamo ben lontani dalla pericolosità dei fenomeni criminali presenti nella città e nel distretto, ma l'allarme creato nella società impone uno sforzo di riflessione e analisi al quale sono chiamate tutte le componenti del sistema». 

Le nuove strutture create ad hoc da Polizia di Stato e Carabinieri per il contrasto al fenomeno delle baby gang «potranno servire per segnalazioni in via preventiva e attivare così controlli sulle famiglie». Così Maria de Luzenberger, capo della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli. Le segnalazioni che giungeranno alla Procura per i minorenni, ha spiegato de Luzenberger, «serviranno per poter agire in maniera preventiva, ad esempio con controlli sulle famiglie per evitare l'ingresso nel mondo criminale di eventuali fratelli più piccoli, o anche come riferimento per tutti i servizi sociali e gli operatori scolastici sulle situazioni che destano allarme ma che non sono ancora sfociate in episodi gravi. Dobbiamo puntare alla prevenzione dei fenomeni».

Un «salto qualitativo» necessario «atteso che la criminalità si fa sempre più agguerrita». Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, Ubaldo Del Monaco, ha definito la strategia interforze per il contrasto al fenomeno delle bande giovanili violente. La nuova strategia prevede, tra l'altro, la creazione di strutture ad hoc da parte di Polizia e Carabinieri: per l'Arma, la nuova struttura sarà realizzata all'interno del Nucleo investigativo. «Abbiamo aderito con passione al progetto fortemente voluto dai procuratori Melillo e de Luzenberger», ha spiegato Del Monaco, ricordando che a Napoli «c'è una collaborazione con le altre forze di polizia e una sinergia che raramente si può trovare. La condivisione è fondamentale, è il vero salto di qualità».

L'elaborazione di una nuova strategia basata su una logica interforze per contrastare il fenomeno delle baby gang «è una felice intuizione». Lo ha detto il questore di Napoli, Antonio De Iesu. «Si tratta - ha spiegato De Iesu - di una metodologia innovativa di analisi e investigazioni, allargandole per avere un quadro preventivo». De Iesu ha definito «efficace» l'individuazione di due gruppi interforze da parte di Polizia e Carabinieri che permetterà «un flusso informativo efficace. Qui a Napoli - ha concluso - si vive un momento molto positivo per quanto riguarda la sinergia con Carabinieri e Guardia di Finanza sugli obiettivi e la pianificazione delle attività».