NAPOLI. «Per la lotta alla camorra non serve la militarizzazione della città». Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in merito alla possibilità avanzata dal ministro dell'Interno Angelino Alfano di inviare l'esercito in città per contrastare l'ondata di omicidi che si sta verificando in città da alcuni mesi. De Magistris, a margine dell'inaugurazione di una sala di registrazione, ha ricordato che, nell'ultimo Comitato per l'Ordine e la sicurezza alla presenza del Ministro, sono stati chiesti al Governo «più uomini delle forze dell'ordine perché - ha spiegato - stanno facendo un lavoro eccellente, ma sono pochi e devono essere rinforzati». Dal sindaco  sì all'esercito a Napoli «a presidio di obiettivi sensibili» come aeroporto, porto, stazioni e tribunali, ma - ha aggiunto - «la lotta alla camorra la fa l'esercito democratico della città, la facciamo noi ogni giorno, la fanno i poliziotti, i carabinieri, i magistrati e la gente per bene».

SUMMIT IN PROCURA. Intanto si è da poco concluso nella sede della procura di Napoli un vertice delle forze dell'ordine sull'emergenza criminalità nel capoluogo partenopeo. Alla riunione, presieduta dal procuratore Giovanni Colangelo, hanno preso parte i coordinatori aggiunti della Dda Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli, il comandante provinciale dei Carabinieri, generale Antonio De Vita, il questore Guido Marino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Gianluigi D'Alfonso, i vertici dei rispettivi organi investigativi, il capo centro della Dia di Napoli Giuseppe Linares e il comandante dei Ros di Napoli Gianluca Piasentin. Nel corso dell'incontro è stato fatto il punto sulle attività investigative in corso sui gruppi criminali attivi a Napoli e provincia.