Corsi di formazione, scandalo da 4 milioni di euro
Stage stipendiati per 320 napoletani mai partiti, l'Ue si riprende i soldi
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Sab 14 Febbraio 2015 19:49
NAPOLI. Corsi di formazione per 320 giovani napoletani, con stage pagati presso le aziende, mai partiti. In fumo il bando da 4 milioni di euro, attinti dai fondi europei Por Fse 2007-2013.
Sedici progetti della durata di 9 mesi in diversi settori, dal turismo alla ristorazione, alle attività ricettive, rivolti a persone da 18 a 55 anni e finalizzati all’inserimento lavorativo.
Ma non sono bastati 4 anni alla Regione Campania per concludere l’iter amministrativo. Nonostante il bando sia stato lanciato nel 2011 e la graduatoria degli assegnatari sia pronta dal novembre 2013, i finanziamenti non sono mai stati attivati. Soldi non spesi, che ora saranno rispediti a Bruxelles, visto che la rendicontazione dei progetti va fatta entro il prossimo dicembre.
Beffati i 16 enti di formazione, in maggioranza di Napoli, che 2 anni fa hanno vinto il bando e sono stati inseriti in graduatoria, beffati i 320 napoletani che in tutto questo tempo avrebbero potuto partecipare ai corsi e ai tirocini pagati presso le aziende, con la possibilità di essere assunti alla fine del percorso. Un’altra occasione persa per creare sviluppo e occupazione in un territorio sofferente e piegato dalla crisi.
BEFFATI 16 ENTI DI FORMAZIONE. Dopo più di un anno di richieste di chiarimento cadute nel vuoto, adesso i 16 assegnatari – Pmi Consulting, Csm Service, Obiettivo Napoli, Salernet, Res International, Scep, Piemmei Napoli, Arci Nuova Associazione Napoli, Delois International Consulting, Ideeazioneimpresa srl, Safim, Protom Group spa, Sep Scuola di Estetica professionale, Academy School slr, Noesis, Consvip – hanno deciso di far fronte comune per chiedere all’Ente di riattivare subito la procedura.
«In un momento storico di forte crisi economica – scrivono in una nota congiunta –, dove gli operatori economici, specialmente al meridione, affrontano ogni giorno grosse difficoltà per poter sopravvivere e cercare di garantire un minimo di attività lavorative, e nonostante la grande disponibilità di fondi strutturali europei, la Regione Campania pensa di poter sperperare le proprie risorse comunitarie rimandandole al mittente».
4 ANNI PER UN BANDO. Il 30 dicembre 2011, la Ragione, con decreto dirigenziale 324, approva il bando da 4 milioni di euro, per l’avvio dei corsi di formazione, dal titolo “Po Campania Fse 2007-2013. Asse IV Capitale Umano”. Due gli obiettivi: “Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità” e “Migliorare le caratteristiche, l’attrattività, nonché l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione”. Il bando, articolato in 16 progetti, prevedeva un percorso formativo di 200 ore, nel quale si sarebbero dovute apprendere le conoscenze di base, seguito da un tirocinio pagato di 800 ore presso le aziende di settore, finalizzato all’inserimento lavorativo. I corsi erano rivolti a 320 persone dai 18 ai 55 anni. In pratica stage di 9 mesi presso le aziende, con un rimborso (indennità di frequenza) di 2,50 euro all’ora e le spese di viaggio pagate.
L’11 giugno 2012, 6 mesi dopo, con decreto dirigenziale dell’Agc 17 numero 94 viene nominato il Nucleo di Valutazione che ha il compito di verificare l’ammissibilità dei progetti presentati e valutare le proposte progettuali pervenute ammissibili e di redigere la graduatoria. Il Nucleo conclude le sue attività il 6 novembre 2013: un anno e 5 mesi dopo.
Il 22 novembre successivo, i risultati sono trasmessi, con nota 802778, agli atti della Direzione Generale per l’Istruzione, la Formazione, il Lavoro e le Politiche Giovanili della Regione Campania e, il 30 dicembre, con decreto dirigenziale numero 980 Dip 54 Direzione 11, arriva la presa d’atto della verifica di ammissibilità e della graduatoria e si rinvia a successivi atti l’ammissione al finanziamento e l’impegno di spesa per la realizzazione dei progetti.
E QUI SI FERMA L’ITER. Perché, da allora, i finanziamenti non sono mai partiti e per più di un anno i 16 enti non hanno più avuto alcuna risposta, nonostante le numerose sollecitazioni inoltrate. Il 25 novembre scorso, quindi, inviano una nota agli assessori al Lavoro e all’Istruzione e al servizio. «Visto che la graduatoria degli assegnatari è pronta da più di un anno – scrivono - e nessun ricorso, nel frattempo, è stato presentato, chiediamo un incontro sui tempi della chiusura del procedimento amministrativo vista la scadenza del Por».
«Il RISULTATO è che i 16 percorsi formativi destinati ai 320 allievi non sono partiti. Sprecato l’impegno di oltre 60 partner (aziende ed enti di formazione ed istituzioni) coinvolti nelle attività con tutto il loro personale. Il finanziamento da 4 milioni di euro non è stato speso e va rispedito al mittente, mentre c’è da pagare il costo della commissione di valutazione, senza aver conseguito il risultato». «A questo punto – concludono – desideriamo capire di chi sia la responsabilità di questo ritardo. Se sia imputabile alla politica, incapace di gestire la spesa, o piuttosto alla burocrazia, magari per l’ostruzionismo di qualche dirigente».
«Il nostro auspicio - commenta Giuseppe Gilardi, presidente di Obiettivo Napoli onlus - è che l’iter burocratico possa riprendere subito. Territori sofferenti come quello napoletano non possono permettersi di perdere l’opportunità di utilizzare risorse disponibili per avviare attività e creare occupazione per i giovani».
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