di Luigi Sannino

NAPOLI. «Il nostro progetto era quello di conquistare l’intera area di Pianura e Soccavo, innanzitutto eliminando fisicamente i massimi esponenti del clan Marfella-Pesce e poi alcuni affiliati ai Vigilia».
Carlo Tommaselli, prima e durante la latitanza, pensava in grande e non nascondeva le sue ambizioni ai nuovi amici, a cominciare da Salvatore Romano detto “Muollo muollo” e Antonio Vanacore. I due, dall’anno scorso collaboratori di giustizia dopo essere stati arrestati insieme, hanno raccontato agli inquirenti dei propositi di “Carlucciello” di uccidere Pasquale Pesce e Salvatore Paolillo. Agguati comunque falliti nella fase esecutiva per una serie di circostanze. 
«La latitanza di Carlo Tommaselli è stata favorita sia da me che da Antonio Vanacore», ha messo a verbale a luglio 2017 Salvatore Romano. «Il nostro progetto era di conquistare l‘intera area di Pianura estromettendo attraverso l‘eliminazione fisica i nostri avversari ovvero i massimi esponenti del can Marfella-Pesce. Anche Giuseppe Mele dal carcere mi aveva fatto sapere che era d’accordo che io mi affiancassi a Tomaselli nel progetto di conquista criminale del territorio di Pianur, a ma in nessuno caso ci sarebbe potuto essere un accordo tra lui perché i Mele ritenevano che a causa di Carlo Tommaselli si era determinata la definitiva rottura con i Pesce-Marfella». 

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