NOLA. I responsabili dell’aggressione al clochard di origine ceca, Sasha (nella foto), colpito con brutale violenza a colpi di spranga, a quanto pare hanno finalmente un volto e un nome. Sembrerebbe che siano stati identificati i membri della babygang, che nella notte del 17 marzo hanno ridotto in fin di vita il 44enne (nella foto), aggredendolo nel sonno mentre dormiva nel gabbiotto del passaggio a livello della stazione ferroviaria, insieme al suo fedele cagnolino, morto sotto i colpi violenti dei piccoli stupidi balordi. Dalle prime indiscrezioni trapelate sulle risultanze investigative delle indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Nola, sembrerebbe, come già stato ipotizzato, che siano tutti giovanissimi e incensurati i sei ragazzi di cui era costituita la banda, di età compresa tra 16 e i 19 anni, tutti appartenenti a “buone famiglie”. La gang era giunta alla stazione a bordo di tre scooter e armati di spranghe di legno e bastoni, ad incastrarli, presumibilmente, sono state innanzitutto le testimonianze dei residenti accorsi alle grida strazianti di Sasha durante l’aggressione, e le immagini catturate dalle telecamere a circuito chiuso del distributore di benzina che si trova proprio all’esterno della stazione ferroviaria e a poche decine di metri dal passaggio a livello. Le forze dell’ordine sono comprensibilmente cauti nel confermare i nomi dei presunti aggressori, molti dei quali sono minori. Massimo riserbo sulle indagini che però sono giunte senza ombra di dubbio ad una svolta importante. Intanto i poliziotti del commissariato sono ancora al lavoro per ricostruire scrupolosamente quegli attimi di violenza e crudeltà che hanno sconvolto la comunità e che probabilmente resteranno indelebili nella mente del povero Sasha. Si cerca di capire non solo la dinamica, ma anche il movente di tanta cattiveria gratuita. La comunità, sotto choc per questa aberrante vicenda, ha espresso con tutte le sue forze la propria rabbia verso i responsabili, ma anche verso se stessa, intesa come società spesso distratta e indifferente. Una gara di solidarietà è scattata per esprimere vicinanza e sostegno al clochard conosciuto da tutti come una persona mite e gentile, in tanti si sono recati in ospedale per fargli visita e fargli sentire che Nola non è razzismo e violenza.