Insegnanti, protesta con il lutto al braccio davanti alla Regione
Appello a De Luca: faccia pressioni sul governo per bloccare la "deportazione" dei docenti campani
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Lun 08 Agosto 2016 22:24
NAPOLI. Hanno protestato con il lutto al braccio, sono scesi in piazza anche contro i sindacati. I docenti che dovranno essere trasferiti per ottenere il posto di lavoro non ci stanno. Ieri hanno chiesto di essere ricevuti dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Si sono radunati davanti a Palazzo Santa Lucia, erano in centinaia, c’erano anche i loro figli. Si ritrovano dopo anni di supplenze e di precariato, con delle famiglie, a trasferirsi per ottenere il posto fisso, a trasferirsi come se fossero all’inizio della loro carriera. È il paradosso del sistema renziano: un trasferimento con uno stipendio di 1.300 euro al mese non è una stabilizzazione, ma la precarizzazione dell’unica forma di stabilità che ancora sopravvive in Italia: quella del posto fisso nella pubblica amministrazione. Un paradosso simile a quello delle “tutele crescenti”: pare che hai acquisito un diritto, invece ne hai persi due.
Ai polsi avevano un nastrino rosso «simbolo della passione per il nostro lavoro», ed uno nero che «simboleggia il grave danno» che stanno subendo. A De Luca, vogliono chiedere aiuto per convincere il governo a varare «un decreto di emergenza per ritirare i bollettini che prevedono i nostri trasferimenti».
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