NAPOLI. «Il commissario per Bagnoli? Lo faccia il sindaco di Napoli. Lo Sblocca Italia c’è. Il Governo Renzi ha varato un decreto che prevede misure tese a snellire alcune procedure urbanistiche. Per evitare equivoci, la soluzione tecnica migliore, è che sia il sindaco a gestire il rapporto col Governo e la Regione. Lo dico da ingegnere. Anche il presidente eletto Vincenzo De Luca è stato chiaro su questo aspetto durante la sua campagna elettorale. Bisogna fare in modo che si risolvano i problemi senza penalizzare il sindaco e la città di Napoli». Ne è convinto il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Raimondo Pasquino, molto vicino all’ex sindaco di Salerno, al quale lo lega un antico rapporto di amicizia e di stima reciproca e tra i papabili per una poltrona nella giunta regionale che De Luca si prepara a varare, magari proprio come vice-presidente. «Non mi è arrivata ancora nessuna offerta – scherza Pasquino -, l’ho letto come tutti dai giornali. Sorrido e vivo questo clima molto serenamente. Quando De Luca presenterà la giunta, vedremo».

Intanto, però, l’ex Rettore dell’Università di Fisciano, giovedì sera, ha avuto a cena proprio De Luca e de Magistris nel suo appartamento al Vomero.

Se Pasquino fosse chiamato a ricoprire un incarico a Palazzo Santa Lucia, in consiglio comunale subentrerebbe Fabio Benincasa, non proprio su posizioni vicine alla maggioranza che sostiene il sindaco de Magistris. Non è escluso, che, per non alterare nell’immediato gli equilibri nell’assise cittadina, Pasquino possa restare presidente del consiglio fino al termine della consiliatura, per approdare in Regione il prossimo anno, con un incarico di prestigio.

Presidente, non è da tutti poter avere come ospiti al proprio tavolo il neo-governatore della Campania ed il sindaco di Napoli. Di cosa avete parlato?

«Ma si è trattato di un incontro conviviale e familiare, non di un appuntamento politico. Il sindaco era stato per alcuni giorni all’estero, in America, ed era giusto che incontrasse il presidente eletto della Regione, dopo le elezioni di maggio. La cena non ha avuto come argomenti di discussione temi politici. Si è parlato di Bagnoli, ma lo scambio di posizioni è stato veloce e senza che il sindaco o il presidente abbiano approfondito la questione».

Però, il tema è stato toccato.

«Sì, brevemente. L’unico argomento che mi è parso opportuno sottolineare è che il commissario debba essere il sindaco. Ma l’ho detto io, che non sono titolato a farlo».

Quindi il commissariamento ci deve essere?

«C’è una legge dello Stato, lo Sblocca-Italia, che lo prevede. Dal momento che il Governo ha deciso di fare un commissario, per superare lo stallo è necessario che l’incarico sia affidato al sindaco».

Perché?

«In questo modo, gli eventuali poteri sottratti alla città dal commissariamento vengono recuperati nominando commissario il sindaco. È una questione di opportunità. Io che ho fatto l’ingegnere cerco di trovare una soluzione empirica ad un problema che non è tecnico, ma politico. Non è pensabile un’altra soluzione».

De Luca è d’accordo?

«La sua posizione l’ha espressa in campagna elettorale. Il risanamento va fatto, ma non si possono penalizzare il sindaco e la città. L’ultima parola spetta al Governo Renzi. Bisogna capire come farà a far quadrare il cerchio. Certamente, in passato c’è stata una polemica tra Comune e Governo che può avere un peso in questa vicenda. Ma, se l’articolo 33 dello Sblocca-Italia, prevede che prima di procedere alla nomina il Governo debba “sentire la Regione”, è chiaro che se la filiera delle istituzioni, Comune e Regione, naviga nella stessa direzione, si possono avere risultati positivi».

In questi giorni si fa spesso il suo nome per possibili incarichi di governo nella prossima giunta regionale. Come vive questa situazione?

«Con grande serenità. Nessuno mi ha fatto proposte di questo tipo. Lo leggo dai giornali. Sorrido. Sono stato Rettore dell’Università. Sto lavorando. Ho degli impegni. Non sono disoccupato».

Ne avete parlato anche a cena?

«Assolutamente no».

Ma se De Luca glielo chiedesse?

«Se me lo chiedesse, a quel punto mi porrei il problema. Quello che so è che De luca sta lavorando alla sua squadra. Io non rappresento né un partito, né interessi. Sono il presidente del consiglio comunale di Napoli e sono soddisfatto di quello che faccio. Ho contribuito in questi anni alla governabilità del consiglio. Di tutto il resto parleremo quando De Luca presenterà la squadra».

E sulle comunali 2016 non si è detto nulla? De Magistris ha già annunciato che si ricandida.

«Parlarne adesso non avrebbe senso. Tra 15 giorni può cambiare il mondo».

Ma lei ci pensa ad una possibile candidatura a sindaco l’anno prossimo?

«La escludo assolutamente».