di Luigi Nicolosi

NAPOLI. Piombo e denaro. Il nuovo gruppo capeggiato dal boss emergente Michele Minichini aveva le idee molto chiare sul da farsi per conquistare il labirinto di vicoli compreso tra piazza Mercato e Porta Nolana. Da un lato c’era lui, il 28enne figlio del capoclan ergastolano Ciro, che con sprezzo del pericolo si lanciava alla guida dei gruppi di fuoco, dall’altro c’era invece Gabriella Onesto, la donna alla quale la cosca di Napoli Est aveva deciso di affidare l’onere di riscuotere i proventi delle estorsioni nella zona del centro storico. Quello della donna è un volto da tempo noto alle forze dell’ordine. Accostata in passato al duplice omicidio del ras rivale Raffaele Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna, sarebbe lei la figura che avrebbe curato gli interessi economici del gruppo di Ponticelli nel momento in cui quest’ultimo, con il placet del boss latitante Ciro Rinaldi “Mauè”, aveva deciso di espandere il proprio raggio d’azione ben oltre il ghetto del Lotto 0 di Ponticelli.

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