NAPOLI. Inrix, fornitore leader di informazioni sul traffico e di servizi connessi per gli automobilisti, ha pubblicato la sua indagine annuale denominata Traffic Scorecard, scoprendo che nel 2014 gli automobilisti italiani hanno perso in media circa 20 ore imbottigliati nel traffico. L’Italia scala così di ben tre posizioni la classifica dei dieci Paesi più congestionati d’Europa, risparmiando tuttavia 31 ore di coda rispetto agli automobilisti del Belgio, decretato il Paese europeo più trafficato, che registra una media di 51 ore all’anno trascorse in macchina.

benzina più cara e meno traffico. Ma la novità non è certo il trend negativo cui si sta allineando l’ex Belpaese. La scoperta è un’altra: “grazie” alla crisi economica e alla recessione i napoletani stanno guadagnando ore in vivibilità mangiucchiandole man mano al traffico. In un anno gli automobilisti partenopei si sono riappropriati di quattro ore di vita, 240 minuti, fino a due anni fa passati imbottigliati tra le lamiere di auto in coda.
L’economia italiana, infatti, ha registrato una contrazione dello 0,4% ed è rimasta stagnante nell’ultimo trimestre del 2014. Il livello di disoccupazione si è stabilizzato, scendendo solo dello 0,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi al 12.4%. Questi fattori hanno influenzato i livelli di traffico, risultando in una diminuzione dei viaggi in macchina e del numero di lavoratori che raggiungono in auto il posto di lavoro. Benzina più cara, meno soldi, uguale uso maggiore del trasporto pubblico e condivisione di auto private.

meno ore in coda. Il traffico, infatti, è aumentato solo in due delle 13 aree metropolitane italiane prese in analisi: Milano e Cagliari. I cali più significativi sono stati invece registrati a Cremona (-62%) e Firenze (-34%), dove gli automobilisti hanno risparmiato rispettivamente 16 e 10 ore di coda. Inversione di marcia anche per Napoli che, grazie al caro-benzina, ha fatto un seppur piccolo dietrofront. Una differenza registrata anche dai distributori di carburante che hanno dovuto ammettere il calo, seppure contenuto, dei rifornimenti. A fare la differenza sono i residenti dei quartieri all’interno della cinta urbana. Sono Chiaia, Vomero, Fuorigrotta, Soccavo, e tutto il centro storico ad aver lasciato per qualche ora in più, ferme nei garage, le proprie macchine. Mentre dalla periferia non si notano inversioni di rotta nonostante i collegamenti con la nuova metropolitana siano tra i migliori offerti in città. 

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