Omicidio Paduano, ergastolo alla Vecchione
Il delitto nelle campagne del Nolano. La donna arse vivo la sua vittima Tre anni di reclusione alla “amica e complice” Domenica Sepe
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Mer 01 Luglio 2015 20:10
NOLA. Omicidio Paduano: ergastolo per la mantide di Nola, la sentenza emessa dal Gup condanna al carcere a vita Adelina Vecchione, la spietata assassina che il 23 marzo 2014, arse vivo il 74enne fabbro in pensione di Casamarciano, Felice Paduano, restando a guardare mentre bruciava. Tre anni di reclusione e una multa di duemila euro, la condanna stabilita per Domenica Sepe, l’amica della fredda assassina, accusata di ricettazione di denaro e della catenina d’oro rubata alla vittima. Dunque si conclude con una sentenza esemplare, ma che non sorprende affatto: l’efferatezza dell’omicida era stata riconosciuta sin da subito dagli inquirenti, definita dal Gip Paola Borrelli «sadica e priva di umanità». Adelina Vecchione, 40enne priva di scrupoli e pronta a tutto per procurarsi denaro, adescava anziani promettendo loro sesso e passione, poi però li narcotizzava e li derubava di tutto ciò che poteva, lasciandoli storditi e a mani vuote. Domenica Sepe, consapevole delle gesta della sua amica, le dava una mano, la incitava e a volte la aiutava anche ad agganciare la vittima. Era lei che poi si occupava di rivendere gli oggetti preziosi rubati, ricavandone una buona percentuale. Un modus operandi che ha fatto numerose vittime in tutto il territorio. Con Felice Paduano qualcosa è andato storto. Adelina lo incontra in una strada isolata di Casamarciano, dove si appartano con la speranza del pensionato, uomo attraente e fascinoso nonostante l’età, di un incontro amoroso. Ma poco prima che si consumi la passione, Adelina come sempre brinda a quell’incontro, con spumante corretto allo Xanax, poi dice al “vecchio” di mettersi comodo reclinando i sedili dell’auto, mentre lei si fuma una sigaretta, giusto il tempo di far assopire l’uomo. Ma la dose di narcotico stavolta è stata eccessiva, Paduano si sente male. Adelina imperterrita lo deruba dei soldi e degli oggetti che ha indosso e lo lascia li. Il giorno dopo, saputo che il vecchio non ha fatto ritorno a casa, si reca sul luogo del misfatto, lo trova ancora lì e decide di sbarazzasi del corpo e di cancellare ogni traccia, sparge sull’auto e sul corpo di Paduano della benzina e gli dà fuoco, come racconterà alla sua amica. Ora la condanna all’ergastolo.
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