NAPOLI. «Non c’era motivo perché Vincenzo si allontanasse». Ai microfoni del Tg3 Campania, Maria Esposito, madre di Vincenzo Ruggiero, il giovane ucciso e fatto a pezzi del cui omicidio è accusato Ciro Guarente, parla del figlio e del presunto assassino. E ricorda che Guarente «è venuto tra il 15 e il 25 luglio lui ed Heven. Si sono seduti sul divano e lui disse piangendo che non mi dovevo preoccupare, che Vincenzo stava bene e si era solo allontanato. “Lo troveremo” disse e mi diede dei baci. Al pensiero che quella persona possa aver fatto una cosa del genere mi viene il terrore. Non mi ha dato la gioia di poter vedere Vincenzo per l’ultima volta, almeno mi dia la possibilità di dare una degna sepoltura a mio figlio. Anche per i fratelli». 

È CACCIA AI COMPLICI. Intanto, continua la ricerca di eventuali complici del 35enne accusato di aver ammazzato il 25enne per gelosia: Guarente, infatti, sospettava che la vittima avesse una relazione con la compagna Heven Grimaldi, visto che i due condividevano l’appartamento di Aversa dove è maturato l’omicidio ma la stessa Heven ha smentito una relazione con Vincenzo. I carabinieri del maggiore Antonio Forte hanno continuato a sentire anche ieri alcune persone che possono essere a conoscenza di dettagli utili, come amici e parenti della vittima e del presunto omicida. Ma fino ora, gli investigatori coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord - il procuratore Francesco Greco e il sostituto Vittoria Petronella - non hanno raccolto elementi in grado di avvalorare l’ipotesi che Guarente si avvalso dell’aiuto di qualcuno per l’omicidio di Ruggiero. 

LE IPOTESI INVESTIGATIVE. L’ipotesi dei complici, comunque, è sembrata subito molto verosimile, tenuto conto delle dimensioni del cadavere rispetto alla stazza non troppo grande di Guarente e della difficoltà, che richiede una particolare abilità di trattare il cadavere con l’acido e di procedere al suo sezionamento.Sulla vicenda interviene Alessia Cinquegrana, nota per essere stata la prima trans a contrarre matrimonio civile; Alessia conosceva bene Ciro ed Heven, tanto da averli ospitati al suo matrimonio a metà luglio, pochi giorni dopo la scomparsa di Vincenzo: «Sono sconvolta e soprattutto disgustata nel sapere di aver avuto un assassino accanto al mio abito tanto desiderato dopo anni di sofferenza. Vincenzo era un ragazzo dolce, umile ed elegante».