Preso Salvatore Sembianza: è accusato di aver ucciso un cugino del boss Grimaldi
Si nascondeva in un B&B di via Nuova Poggioreale. Con lui è indagato per l'omicidio il ras Salvatore Maggio delle Case Nuove, da agosto collaboratore di giustizia
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Mer 13 Settembre 2017 11:40
NAPOLI. Nel pomeriggio di ieri i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Vicaria-Mercato hanno tratto in arresto il pregiudicato Salvatore Sembianza, 37enne napoletano delle Case Nuove, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nel giugno 2017 per i reati di omicidio, tentato omicidio e associazione di tipo camorristico.
Il provvedimento restrittivo fu eseguito dalla Squadra Mobile l’11 luglio scorso nei confronti di Gennaro Catapano, Raffaele Micillo, Domenico Di Perna e Salvatore Maggio, tutti scissionisti del clan Mazzarella, operante in diversi quartieri del centro cittadino e della periferia, entrati in contrasto con il sodalizio di appartenenza per il controllo delle attività illecite, gestite nelle aree cittadine di Piazza Mercato, Porta Nolana, Soprammuro e Case Nuove. Le indagini avevano consentito di ricostruire il contesto criminale in cui erano maturati l’omicidio ed il tentato omicidio rispettivamente di Grimaldi Pasquale e di Esposito Enrico, avvenuto in data 19 giugno 2006, nonché il duplice tentato omicidio di Persico Giuseppe e di Papi Vincenzo, avvenuti il 25 giugno 2013. Salvatore Sembianza si era reso irreperibile. Ma Dall’inizio della latitanza del Sembianza mirate azioni investigative di ricerca, venivano poste in essere sia dai poliziotti della Squadra Mobile che dei Commissariati sezionali competenti nelle aree in cui Sembianza operava. Le incessanti attività sono culminate nell’operazione di polizia condotta dagli agenti del Commissariato Vicaria che, individuato il luogo dove lo stesso si nascondeva, un B&B di via Nuova Poggioreale, predisponevano un accurato servizio, idoneo a coprire tutte le vie di fuga. Fatta irruzione all’interno del B&B i poliziotti lo hanno arrestato, associandolo immediatamente presso l’Istituto Penitenziario di Secondigliano. Dai primi accertamenti esperiti veniva altresì appurato che Sembianza era in possesso di una carta d’identità contraffatta recante la foto con le sue generalità.
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