Duecentocinquanta pastori del presepe del Settecento napoletano per un valore stimato intorno ai 2 milioni di euro. È questo il bottino recuperato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale nell'ambito dell'operazione Start Up, coordinata dalla Procura di Isernia con il Nucleo Tpc di Napoli. I risultati sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa a Roma. «È il più importante ritrovamento di pastori mai avvenuto - racconta il procuratore Paolo Albano - Tutto è partito da un piccolo furto, un calice e un reliquiario, in una chiesetta del molisano. Ma grazie ad indagini sempre più estese e a una fitta campagna di intercettazioni si è arrivati a una rete criminale diffusa su tutto il territorio nazionale e al ritrovamento di un numero enorme di opere d'arte». Quarantanove personaggi sono stati riconosciuti tra quelli spariti nei tre grandi furti effettuati tra il 1999 e il 2000 in due abitazioni di Napoli e nella Chiesa di Sant'Agnello nella Penisola Sorrentina, per tutti gli altri, invece, i legittimi proprietari sono ancora sconosciuti. Intanto, i pastori verranno affidati al Museo Permanente del presepe napoletano. Entro Pasqua saranno esposti nella Chiesa dello Spirito Santo a Napoli.