Santobono, medico indagato per la bimba morta
Ha firmato le dimissioni,l'ipotesi di reato è omicidio colposo
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Dom 15 Febbraio 2015 18:39
NAPOLI. C’è un nome nel registro degli indagati per la morte della bambina di otto mesi. È quello del medico che ha firmato le dimissioni. La piccola Rosa, era stata dimessa dal Santobono giovedì scorso, dopo 5 giorni di ricovero per una bronchiolite. Il giorno dopo ha avuto una complicanza ed è morta poco prima di arrivare al pronto soccorso dello stesso ospedale. Intanto, è stata disposta l’autopsia sul corpicino della piccola che è stato trasferito al Secondo Policlinico. Gli esami verranno effettuati domani. Il commissariato di polizia di Ponticelli ha ascoltato la pediatra della famiglia mentre gli agenti del commissariato del Vomero hanno acquisito la cartella clinica nel nosocomio pediatrico napoletano.
indagine interna. La dirigenza dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli ha avviato un’indagine interna. A coadiuvare il lavoro di indagine - a quanto rende noto l’azienda ospedaliera - alcuni dirigenti inviati dalla Regione Campania. I vertici del Santobono ricordano, inoltre, che stesso nella giornata di venerdì, giorno del decesso, la struttura ospedaliera ha immediatamente informato “la magistratura e i competenti uffici regionali”.
la famiglia. È una coppia giovane, il papà ha 27 anni, la mamma un anno in meno. La coppia, distrutta dal dolore, ha anche un bambino più grande. Se n’è andata nel giorno in cui compiva 8 mesi esatti Rosa. Nella loro casa di via delle Galassie a Ponticelli, i genitori non hanno voglia di parlare con nessuno. «Provano un dolore troppo forte», dice Rita, la zia della bambina che con la madre ha vissuto una lunga settimana di preoccupazione, da quando, la scorsa domenica, Rosa stava male al punto da dover andare in ospedale. «Chiediamo giustizia, aveva solo otto mesi - afferma la zia - e a nessun altro deve toccare il dolore che stiamo provando noi». Parla di «una sofferenza indescrivibile, che non può essere paragonata a nient’altro». Loro, i familiari, hanno visto Rosa peggiorare giorno dopo giorno, da domenica scorsa fino alla corsa in ospedale per cercare di salvarle la vita, ma che non è servita a niente. «L’avevano dimessa dicendoci che stava bene, un solo giorno in più di ricovero e magari non sarebbe morta - racconta la donna - Invece, Rosa a casa ha continuato a peggiorare, faceva strani rumori con la gola, non riusciva a respirare e tirava indietro gli occhi». Al pronto soccorso «i medici le hanno fatto il massaggio cardiaco, tutto è durato 45 minuti, poi mia nipote è morta». E si chiedono il perché della sua morte, se poteva davvero essere salvata, perché se le terapie che le hanno somministrato in ospedale non hanno funzionato, i medici abbiano decisa di dimetterla.
la terapia. «In ospedale le hanno dato prima dei medicinali a base di cortisone e i medici stessi hanno detto che non stavano funzionando - continua - poi le hanno fatto delle siringhe di antibiotico e il medico ci ha detto che stava bene, così ha deciso per le dimissioni». A nulla sono valse le richieste della mamma di tenerla ancora in ospedale «anche perché la bambina aveva era di un bianco freddo e strano». «Ci siamo sentiti dire che c’erano altri bambini da ricoverare», sottolinea la zia. «Eravamo con le spalle al muro e siamo andati via», prosegue la donna, ma a casa la piccola Rosa ha continuato a stare male. «Per i dottori soffriva di asma - aggiunge - ma non aveva mai avuto questo tipo di problemi». Ciro, il nonno, non si capacita di quello che è accaduto.
il quartiere. «Ho perso mia nipote - ripete - chi ha sbagliato deve pagare per gli errori commessi». E c’è rabbia nel quartiere di Ponticelli, periferia est di Napoli, nel Parco Conacal, fatto di case popolari e di nomi delle strade intitolate a opere di musica classica. «Come può morire una bambina di otto mesi?», si domanda un’amica di famiglia che descrive la piccola come «vivace e sempre sorridente».
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