Padre, madre e figlio avevano trasformato la loro abitazione in un "punto vendita" della droga, che veniva consegnata dal balcone con un paniere. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri a Napoli, nel quartiere Barra. Sono 6 gli indagati raggiunti oggi da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea; dovranno rispondere a vario titolo dei reati di estorsione, porto illegale di armi ed esplosione di colpi d'arma da fuoco, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, procurata inosservanza di pena, con l'aggravante delle finalità mafiose. A.S., 37 anni, ritenuto contiguo al clan camorristico Cuccaro, aveva adibito la propria abitazione a luogo deputato alla cessione di droga, godendo dell'appoggio del padre, che si occupava di riscuotere il denaro degli acquirenti, e della madre, che nascondeva droga e bilancini durante i controlli delle forze dell'ordine. Il 37enne deteneva inoltre due pistole, nascoste in un vano parete della sua abitazione, da utilizzare all'occorrenza per garantirsi l'esclusività dell'attività di spaccio nella zona di sua competenza. Dalle intercettazioni è emerso inoltre che pagava al clan Cuccaro, egemone nel quartiere Barra, la quota settimanale di 200 euro e che, in caso di ritardo nel pagamento, questo veniva sollecitato con minacce e con applicazione di "penali". Il provvedimento cautelare si riferisce anche ad alcuni indagati accusati di aver esploso, nel mese di agosto 2014, colpi di arma da fuoco contro Palazzo Magliana, considerato roccaforte dei Cuccaro, come atto dimostrativo e di ribellione contro il clan per contrasti relativi a una rapina commessa nel territorio di operatività dell'organizzazione.