NAPOLI. Sarà conferito venerdì 21 settembre l'incarico ai 7 "super periti" nominati dal Gip di Napoli che, nell'ambito delle indagini sulla tragedia della Solfatara di Pozzuoli dello scorso 12 settembre, in cui persero la vita tre turisti, prenderanno parte all'incidente probatorio chiesto lo scorso 30 luglio dai pm di Napoli titolari del fascicolo Anna Frasca e Giuliana Giuliano. Lo rende noto l'avvocato Alberto Berardi, del Foro di Padova, che assiste i familiari delle vittime con l'avvocato Vincenzo Cortellessa e lo Studio 3A. Quel giorno asfissiati dai gas, morirono il piccolo Lorenzo Carrer, il padre, Massimiliano, e la madre, Tiziana Zaramella. Sopravvisse solo il figlio più piccolo della coppia, che oggi ha 9 anni e vive con la zia. L’inchiesta ha portato alla luce gravi lacune sul piano della sicurezza sia per i visitatori sia per il personale impiegato nell’area, che da allora è sotto sequestro: camminamenti non tracciati, mancanza di segnaletica, nessuno studio preliminare sulla crosta calpestabile, solo per citarne alcuni. Violazioni che hanno portato alla iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di disastro colposo, di Giorgio Angarano, amministratore della Vulcano Solfatara srl, di altri cinque soci della società che gestisce l’area e della stessa società. L'obiettivo dei magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucanatonio, è ottenere dai periti uno studio esaustivo sui rischi del vulcano Solfatara dal quale ricavare gli interventi di messa in sicurezza. Del pool faranno parte il prof. Giovanni Battista Crosta, Direttore della Sezione di Scienze Geologiche e Geotecniche del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente, del Territorio e della Terra dell’Università di Milano Bicocca; il prof. Orlando Vaselli, docente in Geochimica e Vulcanologia, Direttore di Scienze della Terra all’Università di Firenze; il prof. Giuseppe Tito Aronica, docente in Ingegneria Idraulica all’Università di Messina; il prof. Claudio Giulio Di Prisco, docente in Geotecnica al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano; il prof. Angelo Baggiani, docente in Igiene generale e applicata al Dipartimento di Ricerca Transnazionale NTMC, all’Università di Pisa; il geofisico Giuseppe Marino, esperto nello specifico settore dell’Idrogeologia; l’ing. Maurizio D'Amico, con specifica competenza in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. «È l’ennesima conferma del certosino lavoro che sta facendo la Procura per la completa ricostruzione della filiera delle responsabilità e per evitare che tragedie così immani e assurde si ripetano» commentano i legali della famiglia delle vittime. «Si tratta infatti di un collegio peritale di altissimo profilo che rappresenta una garanzia assoluta per monitorare tutti i gravi pericoli insiti in quel sito, che non possono che precluderne la fruizione, e per determinare i requisiti di sicurezza e gli interventi necessari per poterlo riaprire al pubblico».