NAPOLI. Grande rentrée dopo la pausa natalizia all’Università Parthenope. Dalle ore 11 di questa mattina, presso l’aula 2.5 di palazzo Pacanowski ha luogo la giornata internazionale sulla Brachilogia dal titolo “En Bref” organizzata dal direttore del dipartimento giuridico ed economico, Antonio Garofalo (nella foto) e da Carolina Diglio, coordinatore del dottorato in “Eurolinguaggi e terminologie specialistiche”, con il patrocinio dell’Institut Français di Napoli, dell’AMOPA (Association des membres de l’ordre des palmes académiques)  e della SIDEF (Società italiana dei francesisti).

 Perché una giornata internazionale sulla brachilogia?

«La nozione di brachilogia, ovvero lo studio dei testi brevi, si offre alla comunità scientifica come sorta di alternativa ai discorsi opulenti e prosperi dell’indottrinamento e dell’infesto potere della parola nei testi. Di qui la necessità e l’opportunità di riconsiderare l’idea di brevitas nel quadro delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché nella nuova letteratura», spiega Garofalo.

«Inoltrandosi in questo nuovo campo di indagine scientifica, linguistica e culturale, il gruppo di ricerca della Parthenope intende avvalersi della linguistica dei corpora come metodo di lavoro indagando fonti autentiche di diversa natura in una prospettiva diacronica e sincronica. È quindi, a partire da un approccio lessiculturale, che si intende analizzare oggi in maniera trasversale il fenomeno dei testi brachilogici in quanto cartografia plurale e semiotica della vita quotidiana, ossia quale dimostrazione dell’evoluzione socio-linguistica e culturale passata e presente», conclude Diglio.

Alla giornata partecipano studiosi di chiara fama: Abderrahman Tenkoul e Farida Bouhassoune dell’ Université Ibn Tofaïl-Kénitra in Marocco mentre faranno gli onori di casa nonché da relatrici Raffaella Antinucci e Maria Giovanna Petrillo, docenti dell’università Parthenope.

La giornata è inserita nell’ambito del programma di scambio di visiting professor, progetto fortemente voluto dal direttore Garofalo che prevede, nell’ottica dell’internazionalizzazione dell’università, appunto, uno scambio di docenti con università straniere di prestigio.