NAPOLI. Ancora Gioacchino Murat al centro dell’interesse della città partenopea, ma questa volta ad essere studiati sono gli aspetti ancora sconosciuti del leggendario personaggio, generale francese, re di Napoli e maresciallo dell’Impero con Napoleone Bonaparte. Al via, infatti, domani lunedì 5 giugno, presso Villa Doria D’Angri un importante convegno dal titolo “Aspetti inesplorati del periodo murattiano”.

È l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, in collaborazione con il Centro Studi di Arte e Cultura di Napoli “Sebetia-Ter” con il patrocinio morale della Regione Campania, dell’Institut Français, della Società Italiana dei Francesisti (SIDEF), della Fondazione Valenzi e del Centro europeo di informazione cultura cittadinanza (CEICC) del Comune di Napoli, ad organizzare questo simposio che “muove dalla necessità di riscoprire e rivalutare le radici della città di Napoli, per veicolare l’attenzione pubblica ad ampio spettro; suo obiettivo principe è approfondire alcuni aspetti noti della figura di Gioacchino Murat, del suo entourage e della sua epoca, ma che non siano stati ancora opportunamente indagati” – spiega Carolina Diglio (nella foto), professore oridinario di Lingua e Letteratura Francese presso il famoso ateneo campano nonché promotrice delle ricerche alla base di tale convegno. Del resto, tale generale francese, nato a Labastide-Fortunière nel 1767 e morto a Pizzo Calabro nel 1815, rappresenta una figura chiave nella storia partenopea: maresciallo dell’Impero di Napoleone Bonaparte, egli fu soprattutto re di Napoli nel corso di quel preciso momento storico passato alla storia come “Decennio francese” (1808-1815). Promotore della trasformazione urbanistica della città oltre che di numerose riforme quali l’abolizione della feudalità, la confisca della manomorta ecclesiastica e l’introduzione del Codice Civile, Gioacchino Murat portò a Napoli e nel resto del Mezzogiorno italiano una decisiva ventata di modernità.

Le linee di ricerca cui la manifestazione scientifica sono ad ampio spettro spaziano dalla storiografia alla storia dell’arte, dalla politica all’economia, dall’urbanistica al costume e finanche alla musica. Estremamente pertinenti sono gli studi di taglio terminologico afferenti diversi domini – dalla moda, all’arte e all’arredamento – che prevedendo altresì l’analisi del discorso fondata su testi autentici dell’epoca, oltre a lavori che illustrano la eco di tale periodo storico nella stampa europea.

Le relazioni saranno tenute da docenti e ricercatori delle Università di Napoli “Parthenope”, “Federico II” e “L’Orientale”, oltre che da eminenti rappresentanti della cultura nazionale.