Avvolta nella storica e conventuale atmosfera del trecentesco complesso di San Domenico Maggiore, la “Mostra Agroalimentare Napoletana”, intitolata “Magna”, ha fatto il suo debutto alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele. Aperta fino al prossimo 10 gennaio 2016, per la prima volta in Italia, l’esposizione interattiva analizza il tema dell’agricoltura e della gastronomia napoletana, soffermandosi sugli aspetti storici, scientifici e sociali. Ideata e curata dall’architetto Marco Capasso e prodotta dall’Associazione “Guviden - I semi dell’amore”, presieduta da Vincenzo De Notaris, è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli.

Per tutti i visitatori, una rassegna sulla cucina più antica al mondo che mentre per i ragazzi si trasforma in un’opportunità per giocare con gli exhibit interattivi; per gli studenti e gli insegnanti si tramuta nella conoscenza di tante informazioni scientifiche e tante chiavi di lettura inaspettate. Anche per gli appassionati di cucina, “Magna” può soddisfare la curiosità circa gli aspetti enogastromomici della nostra città, così come per gli amanti dei peccati di gola che, tra l’altro, potranno assaggiare i migliori prodotti del nostro territorio e conoscere la relazione che intercorre tra quel che siamo e quel che mangiamo, oltre a comprendere l’importanza mondiale della cucina partenopea.

Accompagnati dal sottofondo musicale e sonoro curato dall’autorevole professore Pasquale Scialò, tra eventi programmati, degustazioni, installazioni ed opere d’arte che si confondo con le più prelibate delizie territoriali, la mostra unisce sapientemente l’aspetto culturale e scientifico con la magia dei sapori e delle origini dei piatti della tradizione. Fino al prossimo mese di gennaio, tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, con un biglietto d’ingresso intero di 7 euro ed un ridotto di 5 euro, l’occasione per vivere, tra gli inconfondibili piaceri della buona e della sana alimentazione, tante serate musicali, presentazioni di libri, convegni ed incontri culinari, fino a giungere alle mostre personali di grandi artisti contemporanei, tra cui Tatafiore e Dalisi, che si occupano di “food”.