Lutto nel mondo dell'editoria. E' morto improvvisamente questa notte a Cortina d'Ampezzo, dove era in vacanza, il presidente della casa editrice Marsilio, Cesare De Michelis. Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo il 19 agosto. Ancora non è stata stabilita la data dei funerali.

Fratello dell'ex ministro socialista Gianni De Michelis, il presidente della Marsilio Cesare De Michelis nel corso della sua attività editoriale ha 'scoperto' e lanciato numerosi autori tra i quali Susanna Tamaro e Margaret Mazzantini. Nato a Venezia il 19 agosto del 1943, De Michelis è entrato nel 1965 nel Consiglio di amministrazione della casa editrice veneziana che, nel 2000, entra a far parte del gruppo Rcs. Quando, però, il gruppo Rcs venne ceduto alla Mondadori, De Michelis scelse di riacquistare le quote della casa editrice cedendone una alla Feltrinelli nel 2017.

Cesare De Michelis ha insegnato letteratura Italiana moderna e contemporanea all'Università di Padova, diretto le riviste 'Studi Novecenteschi' e, con Massimo Cacciari, 'Angelus Novus'. E' stato anche consigliere della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, presidente del comitato scientifico per l'edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni. L'1 giugno 2017 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Con dolore ho appreso della scomparsa di Cesare De Michelis - scrive sul suo profilo Facebook il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli - Intellettuale, studioso, appassionato di cinema, bibliofilo raffinato, perdiamo uno dei più importanti editori italiani, scopritore di talenti come Margaret Mazzantini e Susanna Tamaro, uomo capace di cogliere e portare nel nostro Paese fenomeni letterari mondiali come la saga Millennium di Stieg Larsson, con la quale ha colto uno straordinario successo di vendite. Ai familiari, agli amici, alla casa editrice Marsilio vanno le mie più sentite condoglianze".

Tra i primi a esprimere "cordoglio e vicinanza alla famiglia" c'è Stefania Craxi (Fi), vicepresidente della commissione Affari esteri del Senato. "Cesare è stato anche e soprattutto un appassionato studioso e un uomo di grande cultura - sottolinea in una nota - un militante socialista animato da una instancabile volontà di conoscenza, mai assoggettato ai conformismi delle varie epoche e sempre vicino, anche attraverso la sua attività editoriale, alle tante battaglie di verità del post tangentopoli. Con Cesare, viene a mancare un amico e un compagno, un intellettuale vivace e moderno di cui sentiremo la mancanza".

"L’editoria italiana ha perso oggi un suo maestro - dichiara il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Ricardo Franco Levi - Studioso e intellettuale raffinato, di intelligenza e sensibilità rare, lascia alla cultura italiana, attraverso la sua casa editrice, una lezione di qualità, indipendenza e grande passione".