Morto Ermanno Rea, aveva 89 anni
Lo scrittore napoletano ha vinto il Premio Viareggio nel 1996 con il romanzo autobiografico “Mistero napoletano" e il Premio Campiello nel 1999 con “Fuochi fiammanti a un'hora di notte"
di
Mar 13 Settembre 2016 13:19
E' morto, all'eta' di 89 anni, lo scrittore Ermanno Rea. Nato a Napoli, ha scritto diversi libri, tra cui "Il Po si racconta. Uomini donne paesi e citta' di una Padania sconosciuta" (Gambero Rosso 1990, ristampato da Il Saggiatore nel 1996), "L'ultima lezione. La solitudine di Federico Caffe' scomparso e mai piu' ritrovato" (Einaudi 1992), "Mistero napoletano. Vita e passione di una comunista negli anni della guerra fredda" (Einaudi 1995, Premio Viareggio 1996), "Fuochi fiammanti a un'hora di notte" (Rizzoli 1998, Premio Campiello 1999), "La dismissione" (Rizzoli 2002, finalista al Premio Strega) e "Napoli Ferrovia" (Rizzoli 2007). Rea ha vinto il Premio Viareggio nel 1996 con il romanzo autobiografico Mistero napoletano e il Premio Campiello nel 1999 con Fuochi fiammanti a un'hora di notte. Un altro suo romanzo, Napoli ferrovia, e' stato finalista al Premio Strega 2008.
"La scomparsa di Ermanno Rea è una grave perdita per Napoli e per la cultura italiana. Sono tanti e belli i suoi scritti. La dismissione (sull'Italsider di Bagnoli) e prima ancora Mistero napoletano (Vita e passione di una comunista negli anni della guerra fredda) sono due autentici capolavori che restano nei nostri cuori e nella memoria della città". Così su Facebook il presidente della Fondazione Sudd Antonio Bassolino.
''Ermanno Rea di Napoli e' stato coscienza critica. Ha formato coscienza critica raccontando la citta', le sue dinamiche di potere, la grandezza e le contraddizioni del locale partito comunista negli anni e nei decenni del dopoguerra. Ha raccontato Bagnoli mettendo in guardia politica e cittadinanza sullo scollamento sociale determinato da una dismissione non gestita''. Lo scrive su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. ''Ha raccontato le strade della sua infanzia interrogandosi sul perche' alcuni nostri concittadini trovavano un senso di comunita' nell'Islam. Ermanno Rea negli ultimi anni e' stato coscienza critica anche per l'operato di questa amministrazione, fornendo sempre spunti interessanti volti a recuperare ed esaltare quel senso di comunita' che e' rifugio e rilancio della nostra identita'. Ha scritto di Napoli con gli occhi del fotografo e la sensibilita' di un grande intellettuale, interrogandosi su ogni particolare di cio' che incontrava e guardava'', conclude de Magistris.
“Addio allo scrittore e giornalista Ermanno Rea, l’intellettuale napoletano che ha saputo raccontare, attraverso i suoi romanzi, le grandi inchieste e i grandi casi di interesse nazionale”. Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
"La Cgil tutta si stringe ai familiari di Ermanno Rea, giornalista e scrittore che ha saputo raccontare con passione il lavoro e che ha sempre conciliato la scrittura, la sua straordinaria attitudine alla narrazione, con l'impegno sociale e politico". Con queste parole Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, esprime vicinanza alla famiglia di Ermanno Rea, scomparso la notte scorsa. "Nella sua ricostruzione della vicenda dell'ex Italsider di Bagnoli, nel romanzo 'La dismissione', ha descritto il profondo attaccamento al lavoro di un operaio condannato a perderlo e il tramonto delle speranze nate attorno all'acciaieria in un territorio cosi' difficile. Un'opera in cui possiamo leggere il profondo valore che Rea attribuiva all'occupazione e alla sua terra - prosegue il segretario della Cgil -. Le nostre strade si sono incrociate molte volte, nelle storie dei suoi libri e dal vivo, e in piu' occasioni - ricorda in conclusione Camusso - ci disse di avere da sempre la Cgil nel cuore. Oggi lo ricordiamo con grande affetto ed esprimiamo ai suoi cari sentite condoglianze da parte di tutta la confederazione".
Se vuoi commentare questo articolo accedi o registrati