Un anno fa, in un articolo avente ad oggetto il progetto scientifico pensato, voluto e portato avanti congiuntamente dall’università degli studi di Napoli Federico II e dall'università Aristotele di Salonicco in Grecia e in collaborazione con la rivista divulgativa ROOM the Space Journal, c'eravamo congedati con l'augurio e la speranza che le nostre istituzioni sapessero riconoscere l'importanza e la necessità di investire nella ricerca scientifica: "Stimolare la dialettica tra studenti, in un’accezione socratica, è un opera meritoria ed è alla base della crescita intellettuale, così come di palmare importanza è sensibilizzare le masse alla necessità di investire nella ricerca scientifica (un settore oggi purtroppo poco valorizzato da una miopia istituzionale e politica) in ragione dell’utilità che da essa consegue e che non è limitata esclusivamente ai rispettivi campi di applicazione, ma che riverbera in molteplici direzioni coinvolgendo nel concreto la vita di tutti".  Oggi, a distanza di un anno, i due atenei, con competenza e meritoria dedizione, si sono saputi confermare e superare, dando vita alla seconda edizione del loro progetto."L’università degli studi di Napoli Federico II e l'università Aristotele di Salonicco in Grecia sono partner di un progetto che è giunto alla sua seconda edizione, partito già in via sperimentale l'anno scorso riscuotendo un certo successo, in collaborazione con la rivista divulgativa ROOM the Space Journal - commentano gli studenti del gruppo di lavoro della Federico II (Ana Aires, Marta Almeida, Alessandro Corduas, Tullio Viola, Consiglia Carillo, Nancy De Falco, Ilenia Cristofano, Rossella D'Onofrio, Nicola Antonio Di Spirito, Giovanni Ciani, Marianna Orrico, Francesca Corduas, Annagioia Carbone, Martina Schibeci, Danilo Ricigliano, Virginia De Simone, Daisy Villano, Angela Romanelli, Dorotea Mautone, Alessandro Di Meo, Francesca D'Amora, Marina Balzano e Ernesto Falanga) - Gli studenti dei due atenei si sono trovati nella condizione di discutere su argomenti di attualità relativi all'esplorazione spaziale, attraverso scambi di opinioni e argomentazioni, con l'obiettivo di raggiungere una prospettiva comune su tematiche specifiche. Il Professor Thodoris Karapantsios del dipartimento di chimica dell'università Aristotele di Salonicco ha coordinato il lavoro degli studenti dell'università greca (Christos Argiropoulos, Emmanouel Giotas, Lazaros – Panagiotis Theodoulou, Eleni Vagianopoulou, Zoe Avramidou, KaterinaAndreou, Areti Valsamopoulou, Eirini Georgiadou, Barbara Gerlova, , Maria Dimaki, Panagiota Thanou, Dimitra Sisianidi, Ramonna Kosheleva, Maria - Aikaterini Ntona, Rodanthi Stoumpou- Leontaridou, Despina Sakellariou, Aggeliki Chondrou, Afroditi Christidou, Maria Koukoutsi, Dimitra Roussou, Maria Spyridou, Rania Oikonomidou e Aggelos Zamanis), mentre il Professor Sergio Caserta del dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale della Federico II quello dei colleghi italiani. I partecipanti son stati divisi in 5 gruppi per ciascun ateneo e hanno selezionato cinque articoli, uno per ogni coppia di gruppi, come spunto di discussione per confrontare le loro opinioni. Il dibattito è stato ospitato da un forum, sulla rivista. Ogni articolo ha ottenuto tre interazioni seguite da un contributo finale che riporta l’opinione comune degli studenti dei due paesi, che è stato redatto facendo uso di strumenti di videoconferenza"."È stato molto interessante vedere la collaborazione di gruppi di studenti di nazionalità e background culturale differente doversi confrontare su tematiche delicate non solo sotto l’aspetto tecnico, che hanno richiesto una certa complessità di argomentazione, ma anche per aspetti di tipo etico inerenti all'esplorazione spaziale che, ad oggi, sono al centro di numerose discussioni da parte dei governi e, più in generale, dell'opinione pubblica mondiale - ha aggiunto il Professor Sergio Caserta - A tal proposito per gli studenti è stato anche necessario documentarsi su varie fonti, quali ad esempio articoli di altre riviste, testi, news, etc., prima di poter rendere pubblici i propri commenti e renderli disponibili online. Notevole è stato lo sforzo per affrontare l'argomento spazio che, pur mostrandosi promettente per lo sviluppo tecnologico e conoscitivo dell'umanità, nasconde notevoli incertezze e che, soprattutto, subisce da parte dell'opinione pubblica un atteggiamento misto di curiosità e perplessità. Una delle particolarità di questo progetto è stata quella di mettere i giovani studenti davanti a questioni che, pur potendo apparire in alcuni casi utopistiche, rappresentano sicuramente il futuro dell'umanità. Notevole è stato l'interesse e l'audacia dei ragazzi nella partecipazione al progetto che, nonostante le difficoltà legate alla lingua, hanno permesso la riuscita delle discussioni. Particolarmente importante è stata la possibilità di lavorare anche tramite videoconferenza, simulando le tipiche modalità di lavoro in team a distanza. Anche un pizzico di fantasia non è mancato, nel trattare i vari argomenti, perché, alla fine, molte cose nascono proprio dall'immaginazione, dalla voglia di spingersi sempre oltre e quindi il tutto si tramuta in una ricerca. Forse, la cosa più bella è stata proprio quella di lasciare dei ragazzi e delle ragazze liberi di fantasticare e di esprimere liberamente le loro opinioni e i loro sogni per il futuro".E se si è soliti dire che "la necessità è la madre delle invenzioni", per l'uomo necessità primaria è la libertà di pensiero, la possibilità di fantasticare, di sognare e di immaginare il proprio futuro ancor prima di programmarlo. Investire nella ricerca scientifica è investire prima di tutto sulle persone, sulle loro idee, sulla loro capacità di saper, appunto, immaginare e sognare per disegnare e costruire un futuro che il genere dovrà, necessariamente, prima o poi affrontare e vivere. Che sia, quindi, d'esempio quanto realizzato dagli studenti dell'università Federico II di Napoli e dell'università Aristotele di Salonicco, a dimostrazione che l'impegno e la dedizione nello studio, quando è coniugata con la passione e la possibilità di mettere in campo la propria creatività, le proprie idee e speranze, da bene individuale diviene bene comune a beneficio della collettività .      

Marco Sica