NAPOLI – “Il nuovo Codice Antimafia cambia radicalmente il modo di prevenire e contrastare la contaminazione criminale delle imprese sane. A tutti gli attori in campo vengono date direttive inedite, è un ruolo complicato e ricco di insidie, ma di certo più utile e moderno perché oggi esistono strumenti flessibili mai messi in campo sin qui. Serve, però, un confronto continuo per approfondire questi strumenti e non disperderne l’efficacia. È un problema particolarmente sentito nel Mezzogiorno d’Italia e per il quale vogliamo spenderci con forza”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, aprendo il convegno “La nuova prevenzione antimafia: amministrazione e controllo giudiziario ex artt. 34 e 34 bis codice antimafia”.

“Oggi c’è un nuovo approccio agli strumenti alternativi volti a contrastare la contaminazione mafiosa delle imprese sane – ha evidenziato Arcangelo Sessa, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli -. Il nostro obiettivo è continuare su questa linea per far sì che le imprese abbiano il supporto dei commercialisti per eliminare eventuali problematiche”.

Per Alessandro D’Alessio, sostituto procuratore Dda Napoli: “Oggi non c’è materia più d’interesse della normativa Antimafia. Gli strumenti cambiano continuamente ed occorre applicarli nel migliore dei modi per non disperderne l’efficacia. Sono stati introdotti elementi di flessibilità per il controllo delle imprese e questo è positivo, il rischio invece è quello delle interpretazioni che rischiano di svuotarne il contenuto”.

Massimo Romano, giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha infine rimarcato: “Il nostro è tra i primi tribunali ad essersi occupati del nuovo istituto. Gli strumenti previsti possono essere utili in quanto l’operatore economico recupera spazio di manovra. In un periodo di congiuntura economica non favorevole, soprattutto per il Sud, questa opportunità è preziosa”

Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Maurizio Bianco, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli,  Pietro Luca Bevilacqua, presidente della Commissione di Diritto Penale dell'Economia e Salvatore Leone Giunta, presidente dell’Associazione Advisora che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro.