NAPOLI – “Il Trust è uno strumento che può rivelarsi fondamentale per la tutela dei patrimoni familiari e delle persone con disabilità, grazie alla legge del “Dopo di noi” che prevede la possibilità di sostenere gli interessi di queste persone dopo la morte dei genitori.

Parliamo di un istituto non nato in Italia, ma di origine inglese. Per questo è poco conosciuto ed è stato interpretato in vari modi dalla giurisprudenza del nostro Paese. Oggi però è possibile utilizzarlo senza eccessivo carico fiscale ed è certamente un bene”.

Lo ha detto Antonio Merone, già presidente di sezione della Cassazione, nel corso del convegno “Trust e non solo fisco”, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.

“Il ruolo dei commercialisti in questo ambito è fondamentale - ha evidenziato Vincenzo Moretta, numero uno dell'Odcec Napoli -. Negli ultimi anni una giurisprudenza serrata ha creato confusione sul tema, oggi abbiamo l’occasione per fare chiarezza e dare nuove linee guida ai nostri iscritti. I dottori commercialisti possono collaborare con avvocati e notai per combinare buone operazioni a salvaguardia dei patrimoni familiari”.

Maurizio Lupoi, presidente Associazione Il Trust in Italia, ha affermato: “Il Trust è una delle soluzioni più valide per tutelare il patrimonio familiare. È la più avanzata, la più complessa e infine, quando bene impiegata, anche la più sicura”.

Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti, ha sottolineato: “Ben venga l’apertura sul dibattito per un nuovo approccio verso un Trust che sia efficace, efficiente e soprattutto trasparente”.

Il Consigliere della Suprema Corte Ernestino Luigi Bruschetta, ha illustrato le linee evolutive della giurisprudenza di legittimità sul regime fiscale dei trust.

Secondo Salvatore Tramontano, consigliere delegato dell'Ordine, “il Trust è un passo avanti nel sistema giuridico perché consente di raggiungere settori che altri strumenti tipici dell’ordinamento italiano non raggiungono: ad esempio le coppie di fatto e tutto ciò che riguarda il passaggio generazionale di patrimoni e aziende".

Antonio Areniello, presidente del Consiglio Notarile di Napoli, ha rimarcato: “il legislatore ha dato valenza normativa al Trust e all’affidamento fiduciario. La preoccupazione è che l’evoluzione giurisprudenziale disarticolata non consenta di avere quelle sicurezze che nella nostra professione, e nelle professioni tecnico-giuridiche, sono necessarie per tutelare l’utente”.

Al convegno sono intervenuti Clelia Buccico, presidente Fondazione Odcec Napoli; Armando Rossi, numero uno dell’Ordine degli avvocati di Napoli; Sabrina Numa, amministratore delegato Argos Trustes Srl; Camilla Aiello, presidente Associazione Rinascimento Forense; l’avvocato Annapaola Tonelli; il notaio Vincenzo Pappa Monteforte; Giuseppe Graziadei, presidente Commissione Trust Odcec Napoli; Maurizio Bianco, consigliere segretario Ordine degli avvocati di Napoli.