AVERSA - “Il ruolo della Corte dei Conti è molto importante perché accanto ai veri e propri reati commessi dai pubblici amministratori esistono dei casi di cattiva gestione del denaro pubblico e in Campania questi esempi, purtroppo, non sono pochi. Mi rendo conto che oggi amministrare la cosa pubblica è difficile, dobbiamo incoraggiare gli amministratori onesti a non avere la cosiddetta ‘sindrome da firma’, contemporaneamente non possiamo non punire coloro che non hanno nella giusta considerazione la gestione della pubblica amministrazione”.

Lo ha detto Luigi Riello, procuratore  generale della Corte di Appello di Napoli al forum “La responsabilità contabile dei pubblici amministratori" promosso ad Aversa da “Palaestra normanna”, l'Associazione fondata dal sen. Pasquale Giuliano,  in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati e l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord, presieduta da Antonio Tuccillo.

“È molto difficile contemperare opposte esigenze, ma non possiamo scegliere una strada diversa – ha aggiunto Riello -, anzi nella consapevolezza che l'intervento penale da solo non basta, è necessaria una presa di coscienza sotto il profilo culturale e l’aspetto contabile assume un'importanza davvero fondamentale”.
“C'è una fuga dagli incarichi nella pubblica amministrazione da parte dei professionisti perché le responsabilità sono enormi”, ha sottolineato Tuccillo. “Molto spesso i consigli di amministrazione, i collegi dei revisori perdono di vista i problemi di indebitamento del patrimonio, pensando più che altro alla funzionalità dell'azienda, ad assicurare il servizio sociale, alla salvaguardia dei posti di lavoro. Tutto ciò può creare una serie di problemi che si riverberano nell'ambito delle responsabilità degli amministratori e quindi di coloro che le vanno a gestire”.“La nostra proposta è di limitare l'attività dei dottori commercialisti ad un ruolo tecnico. Poi, quando ci sono i primi alert occorre fermare la gestione e riferire immediatamente agli organi giudiziari che sono i nostri referenti”.

Per il presidente del Tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, “è un momento particolarmente difficile dove sono emerse una serie di violazioni da parte di alcuni amministratori pubblici con conseguenti danni patrimoniali. Con l’intervento del legislatore ci sono state tutta una serie di misure che hanno destato notevoli preoccupazioni. Ma chi lavora nel rispetto delle regole e della legalità non deve avere alcuna paura perché non incorrerà in alcuna responsabilità né di tipo penale né di tipo amministrativo contabile”.

“La persona onesta, che rispetta sempre le regole non deve temere nulla - osservato Francesco Greco, procuratore capo della Repubblica presso del Tribunale di Napoli Nord-. Anche tutta la normativa anticorruzione non deve essere considerata un ostacolo alle normale attività che ciascun professionista o  imprenditore svolge, ma va interpretata come un importante punto di riferimento. La corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione devono essere sradicati con analoga attenzione che c'è per i reati di mafia”.

Poi è toccato a Pasquale Giuliano lanciare una "provocazione": con l'attuale normativa, può una persona che ha capacità,cultura, predisposizione e spirito di servizio, impegnarsi fattivamente e serenamente in politica conoscendo il pericolo concreto di vedersi poi chiamato a rispondere con il suo patrimonio per la  sua attività, anche se  compiuta in buona fede?”.

Secondo Enrico Soprano, uno dei più apprezzati esperti della materia , “le varie riforme non hanno ancora separato l'attività di gestione, di competenza dei burocrati, da quella di programmazione, che spetta ai politici, i quali,pertanto, spesso si trovano esposti ad azioni di responsabilità contabile”.

Il neo presidente della Corte dei Conti della Campania,Michael Sciascia, cui è stato  affidato l'intervento conclusivo, ha rimarcato le finalità non punitive della Corte dei Conti, cui è affidato il delicato ed impegnativo controllo della corretta  gestione dei soldi pubblici. “E’ pur vero che occorre necessariamente farsi carico dei problemi sociali sottostanti – ha detto Sciascia - però non si può affrontare un incarico pubblico con leggerezza ma con onestà e serenità”. All’incontro ha partecipato anche Giuseppe Cioffi, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Magistrati.