NAPOLI. Almaviva conferma l'esubero dei lavoratori e non cambia posizione. Si è conclusa la trattativa a Roma tra azienda e sindacati sulle procedure di licenziamento annunciate dal gruppo. A rischio 2.988 addetti, ripartiti tra Palermo(1670), Roma (918) e Napoli (400). «Per questo motivo siamo pronti allo sciopero nazionale in tutte le sedi, la data è ancora da decidere», dice Giuseppe Tumminia, segretario regionale della UilCom Sicilia, che aggiunge: «Chiediamo subito l'attivazione del tavolo di crisi, non accetteremo mai di lasciare per strada migliaia di famiglie. Serve un'assunzione di responsabilità di tutti i soggetti in campo. Almaviva deve ricorrere agli ammortizzatori sociali, il Governo nazionale deve applicare quanto annunciato in ambito di regole e risorse economiche aggiuntive a sostegno del settore e i committenti devono garantire la sostenibilità sociale del settore riportando il lavoro in Italia». Il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso e Rosalba Vella, segreteria Slc Cgil Palermo aggiungono: «La novità nell'incontro di oggi con Almaviva è che l'Slc Cgil ha chiesto che, in presenza di regole certe su inasprimento sanzioni su delocalizzazioni selvagge, ammortizzatori sociali e stop agli appalti al massimo ribasso, l'azienda cancelli alcune dichiarazioni che suonano come un de profundis: ovvero l'affermazione che le perdite finora accumulate da Almaviva sono irreversibili».